Giovanni Sciuto
Nel Fedro, Platone parla della nascita della scrittura come di una delle peggiori invenzioni fatte dall’uomo.
La parola scritta infatti, è prigioniera e canonizzata, messa nero su bianco e quindi limitata, la parola parlata invece, è molto più libera e incisiva, per cui può ribattere alle obiezioni e rispondere immediatamente punto per punto.
Che cos’è la Mediasfera? Come comunica oggi l’uomo prevalentemente? Che procedimenti mentali e cognitivi opera la nostra mente per capire e assimilare
le informazioni che provengono dall’esterno? Ma soprattutto, queste informazioni vengono davvero assimilate oppure sono solo una specie di sapere usa e getta, di dati nudi e crudi, utili solo a soddisfare il qui e adesso e costruiti per essere dimenticati?
Il nostro sistema scolastico (erede della riforma Croce Gentile) è concepito come un’ enorme struttura di conoscenze connesse tra loro, per cui studiando storia,
geografia e letteratura si riesce ad avere uno sguardo d’insieme su un determinato periodo storico o su una tematica particolare.
Con la Mediasfera invece, galleggiamo in un brodo di informazioni totalmente slegate tra loro, con sms, mail, link e socialnetwork, la nostra vita e le nostre possibilità di apprendimento vanno oltre i limiti delle conoscenze scolastiche/culturali ( ma questo non è affatto un male).
Benissimo, ma dov’è la fregatura? Che cosa nasconde di insidioso questo mondo parallelo, così invasivo e aleatorio allo stesso tempo?
La mia generazione è cresciuta con i libri e i quaderni, per cui imparare ha significato leggere, cercare di capire, ripetere.
Tutto questo è spesso coinciso con interminabili pomeriggi fatti di noia e apatia, poiché, (così dicevano gli insegnanti) studiare, richiede tempo e
concentrazione. Oggi invece i cervelli delle nuove leve viaggiano alla velocità di una connessione adsl.
Non ci sono pause, non c’è il pericolo di soffermarsi sulle cose e ,soprattutto, non si impara leggendo (in silenzio e da soli), ma guardando un monitor ( magari
ascoltando musica su youtube, magari chattando su messenger).
La parte più interessante del libro è quella finale,dove Simone tira le somme e arriva a segnalare come questa Mediasfera incide sulla politica e di riflesso
sulle persone.
I governi totalitari si sono da subito nutriti di tecnologia, il Nazismo e il Fascismo utilizzarono il cinema e la radio a piene mani(sulla televisione
preferisco soprassedere per ovvi motivi) ma il movimentismo digitale? Come si pone di fronte alla democrazia moderna? Offre delle alternative alla vetusta/corrotta/incancrenita classe politica (italiana)?
In questo ultimo biennio abbiamo svariati esempi che potremmo ascrivere al novero della Democrazia Digitale: la primavera araba (la cacciata di Ben Ali in Tunisia, Mubarak in Egitto, Gheddafi in Libia e gli scontri in Siria), i London Riot dell’agosto del duemila e undici in Inghilterra, il movimento degli Indignados, il Movimento a cinque stelle di Grillo e le manifestazioni contro l’elezione di Putin in Russia.
Qui non ci sono assemblee, funzionari di partito, summit, c’è un sms collettivo, un link via mail o un post su Facebook.
E’ difficile dare giudizi su questo fenomeno, perché siamo solo all’inizio, perché questi movimenti spesso non hanno struttura né radici nella società e perchè raccolgono umori e emozioni in maniera trasversale.
Al di là di ogni giudizio personale, quello che ancora non si riesce a capire, è se queste forme di aggregazione telematica possano davvero rappresentare un’alternativa reale e concreta al vecchio partitismo da prima/seconda repubblica.
Non si sa, probabilmente la risposta l’avremo nei prossimi decenni, sicuramente la vecchia classe politica ha i giorni contati, e questo, a prescindere da
tutto il resto, è una bella novità.
Raffaele Simone è critico verso le conseguenze delle innovazioni del mondo moderno ( e non fa nulla per nasconderlo) ma non si limita a esprimere scetticismo
gratuito.
L’autore cerca di capire quali orizzonti si presenteranno alle nuove generazioni, elencando i difetti e i limiti di questa realtà parallela, ma allo stesso tempo si sforza di osservarla e di capirla.
Questo libro pone delle problematiche che saranno materia di studio nei prossimi anni.
www.garzantilibri.it/default.php?
page=visu_libro&CPID=2869