Recensione
- Tuk Music
- Anno: 2015
Oggi ho ascoltato un sogno, si, proprio un sogno perché quella di oggi è una esperienza d’ascolto che affonda le radici della sua genesi molto tempo fa.
Ha a che fare con una delle tante volte che passai un link a Raffaele Casarano, era un link che riguardava Erik Honoré e la sua spettacolare visione della musica. Nello stesso istante inviavo ad Erik un link che riguardava Raffaele e le sue idee musicali. Quei link sono rimasti sopiti ma poi come per magia sono ricomparsi e sono ricomparsi materializzandosi come il concretizzarsi di un sogno tempo dopo, in quello che questo ascolto rappresenta, che questo progetto discografico è.
Raffaele Casarano ha una capacità notevole che è quella di tramutare in realtà sogni musicali. Questa capacità è condita da un ingrediente speciale che è la semplicità: la semplicità nel tradurre in musica idee parole ed appunto, sogni. La forza di Raffaele nel sognare è paragonabile a quella di un bambino. I bambini da piccoli sognano desideri. Sognano di diventare astronauti, ingegneri, architetti, medici. Spesso però il vigore che mettono in quei sogni, in quei desideri non è capace di tramutarsi in realtà. Questo è dovuto spesso alle vicende della vita, Raffaele invece ostinatamente crede in quei sogni, ci lavora e li porta a compimento.
Un musicista che non si pone limiti, che crede nel lavoro quotidiano, che vive di musica, di sogni e di desideri e che riesce a trascinare tutti i suoi attori, nello scenario della musica che ha immaginato. Un umile e costante lavoro che ha una valenza come dire, quasi artigianale.
Il suo impegno ha la stessa essenza di quello svolto da un falegname il quale da un pezzo di legno grezzo, mette fuori un manufatto finito, sbozzandolo giorno dopo giorno con cura ed abnegazione.
Immaginando di notte le fatture che questo assumerà il mattino seguente al suo risveglio. Questo disco rappresenta l’ennesimo sogno tramutato in realtà, il suo ennesimo manufatto tramutato in musica, note e sentimento.
Medina è un onirico viaggio, è un film, è un insieme di immagini in musica. E’ l’approdo nell’ oasi del miraggio. Ognuno di noi potrà dare significato, significante ed immagini reali alle note che ascolta in ogni brano. Questo lavoro è allo stesso tempo potente e dolce. Come in una esperienza dell’immaginario, si alternano forti colori a morbide tonalità, dense pennellate ad olio si avvicendano a sbiadite colature di acquerello. Non voglio descrivervi i brani, perché vi rovinerei la sorpresa. Addentratevi curiosi in questo universo, dalla prima all’ultima traccia lasciatevi andare, incontrerete amici, persone care, rincontrerete musicisti e forse anche persone che non ci sono più nella vita reale, ma che popolano quella irreale, onirica, quella più nascosta e vicina al vostro cuore.
Raffaele Casarano ha raggiunto una maturità musicale di alto livello; il suo suono in questo lavoro è denso, maturo. Le sue frasi si fanno asciutte, decise; sono palpitanti e soffici, seguono e disegnano i temi con delicatezza e precisione, negli assolo sono al tempo stesso torrenziali e trascinanti, morbide e leggere. Il suo strumento ha oramai una ‘voce’ tutta sua ed è riconoscibile.
In questo lavoro però c’è qualcosa di più, esiste una capacità compositiva nuova, una coralità di concezione artistica, una totalità progettuale che trascende dalla realizzazione di un mero lavoro discografico e ciò è raro che accada nel panorama musicale italiano; questo lavoro ha un respiro ed una intenzione internazionale evidentissima.
I musicisti che accompagnano Raffaele in questo viaggio, hanno interpretato ed assecondato in maniera splendida tutto ciò.
Mirko Signorile: il piano, disegna ragnatele di note a volte scintillanti a volte eteree quasi trasparenti. La sua classe, la sua eleganza lo pone fra i maggiori ed i più moderni interpreti di questo strumento a livello nazionale e non solo. Una sensibilità a volte commuovente ed imbarazzante nella sua semplicità. Una emozionalità che disorienta, un minimalismo nordico pervaso dal sole mediterraneo.
Marco Bardoscia: mette a completa disposizione del progetto il suo consueto lirismo; il suo strumento è il sostegno ritmico sul quale si appoggia gran parte del progetto, in un perfetto interplay, con il resto della sezione ritmica. La sua generosità musicale si fa da parte, per concedere spazio ad una dolcezza sorprendente. Note in punta di piedi, assoli delicati, note mirate ed accompagnamenti che ti restano nell’anima e nell’orecchio in maniera indelebile.
Cristiano Calcagnile: è un musicista incredibile ed ha una caratteristica invidiabile per un batterista, quella di essere presente sempre, di essere il perno su cui gira il timing dell’intero progetto ma di essere discreto nella sua presenza. Il suo drumming è contemporaneo, moderno, le sue sonorità non sono mai banali, scontate. Alterna potenza ed eleganza, discrezione e forza espressiva, emotività e solidità ritmica. Un interprete assolutamente calato nella parte a lui dedicata, parte che viene interpretata con una forte e propria personalità.
Alessandro Monteduro: ha la capacità di colorare i brani con semplici suoni, tocchi e presenze eleganti che cesellano i brani. Anche in questo caso la discrezione è uno degli elementi peculiari di un grande professionista, che mette al servizio del progetto tutto il suo bagaglio di conoscenza, competenza e fantasia musicale. Doti preziose, inconsuete da ritrovare.
Alfonso Girardo: ha l’enorme merito di aver arrangiato i brani di questo fantastico progetto e soprattutto di aver diretto l’Orchestra Sinfonica ICO della Provincia di Lecce ‘Tito Schipa’. Il suo lavoro è stato straordinario, è riuscito a trasporre in musica le immagini, è riuscito a condurre oltre l’ostacolo un ensemble di grandi professionisti, permettendo ad ogni singolo musicista di dare il meglio, il proprio singolare contributo al disegno unico del progetto.
L’orchestra ha suonato come un unico strumento, una unica voce al servizio di ogni brano, di ogni singola emozione, di ogni singola immagine musicale.
Erik Honoré: ha confermato ancora una volta le sue incredibili capacità oniriche. Il suo sapiente uso dell’elettronica, dei suoni, mai fini a se stessi, mai banali, mai utili all’ autocelebrazione. Una classe, una eleganza, una conoscenza delle dinamiche dell’universo sonoro, che lo pongono ai massimi livelli. Uno strumento aggiunto a tutto tondo, un musicista completo, che toglie, scarnifica, riduce ma che aggiunge costantemente qualcosa al brano sul quale interviene. E’ questa la grande capacità di questo artista il quale umilmente ha approcciato questo progetto, diventandone alla fine un elemento insostituibile, peculiare.
Tutto qui il segreto di Raffaele e della sua musica, lasciatevi trasportare quindi nel suo mondo, lasciatevi cullare dalle note della sua musica e da quelle di questi fantastici musicisti ed artigiani del sogno.
Raffaele Casarano, Mirko Signorile, Marco Bardoscia, Cristiano Calcagnile, Alessandro Monteduro, Alfonso Girardo, l’Orchestra Sinfonica ICO della Provincia di Lecce ‘Tito Schipa’ e la enorme magia dei suoni onirici di Erik Honoré….
Non ascoltarlo, sarebbe come aver dormito una notte senza aver sognato…..
TRACKLIST
1.REMEMBERING ESBJORN
2.A DUE
3.CLICK CLOCK
4.IL PARADISO DEGLI SCIOCCHI
5.L’ISTRIONE
6.SE VUOI ANDARE VAI
7.UN AMICO IMMAGINARIO
8.AFRICA
9.L’ALLEGRA TRISTEZZA
LINE-UP
Raffaele Casarano – Alto & Soprano Sax; Electronics effects, Voice & Lyrics
Mirko Signorile – Piano
Marco Bardoscia – Double Bass
Cristiano Calcagnile – Drums
Alessandro Monteduro – Percussions
Alfonso Girardo – Arrangement & Conducting
Orchestra Sinfonica ICO della Provincia di Lecce Tito Schipa
Special Guest Erik Honoré – Electronics effects, Programming, Sampling.