Ragazza malata difende i test sugli animali, attacco di massa su Facebook

Creato il 29 dicembre 2013 da Cloe89

Sperimentazione animale, sperimentazione animale no: da anni animalisti e medici si confrontano su questo tema spinoso. I primi dicono che i test sugli animali non hanno alcuna valenza scientifica, essendo noi umani molto diversi dai topi di laboratorio, dalle scimmie o dai cani; i malati e i medici, invece, difendono a spada tratta la ricerca, non importa se insanguinata o meno dal sacrificio di migliaia e migliaia di animali innocenti.

Oggi il tema è tornato alla ribalta a causa di Caterina Simonsen, la giovane studentessa 25enne affetta da alcune malattie rare che nei giorni scorsi ha pubblicato su Facebook un video in cui ringraziava tutti coloro che sperimentavano nuove terapie sugli animali. Ovviamente è subito scoppiata la polemica, con tanto di auguri di morte e di minacce. Tra i messaggi, eccone alcuni particolarmente violenti: “per me puoi pure morire domani. Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te”, “Per me potevi pure morire a 9 anni, non si fanno esperimenti su nessun animale, razza di bestie schifose”, “Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza a esseri innocenti non lo trovo giusto”, “Magari fosse morta a 9 anni, un essere vivente di m… in meno e più animali su questo pianeta”.

Non tutti però sono contro Caterina, anzi; Renzi stesso ha twittato messaggi di solidarietà rilanciando l’hashtag #iostoconcaterina: “Ho visto il suo video e voglio dirlo con tutta la mia forza: io sto con Caterina”. In realtà, è stato dimostrato nel corso degli anni da molti scienziati che i test sugli animali sono spesso inutili e dannosi: nessuna specie può essere presa come modello per un’altra.

«Prendiamo lo scimpanzé, la specie più vicina all’uomo fra quelle normalmente usate in laboratorio. Lo scimpanzé è assolutamente immune all’Aids: il virus non gli fa nulla. Mentre ad esempio il suo fisico si comporta come il nostro col virus dell’Ebola. Vi rendete conto? Come si fa a validare un test su un’altra specie quando le reazioni di questa variano di volta in volta dalle nostre?», ha affermato Claude Reiss, per 35 anni direttore di ricerca in biologia molecolare al Cnrs, autore di centinaia di paper scientifici sul tema e consulente, fra gli altri, del programma europeo Reach per la verifica dei prodotti chimici in circolazione.

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