Magazine Cultura
Credo di avervelo già detto molte volte quanto io abbia amato i romanzi precedenti di questa autrice. Non tutti allo stesso modo, certo. Ma in tutti, almeno per un momento, trovavo qualcosa o qualcuno in cui identificarmi. Nella sbadataggine delle protagoniste, nel loro modo un po' naif di vedere e affrontare il mondo, in queste storie d'amore a fine lieto che più lieto non si può. Tutti elementi che ci sono anche in questo Ragazze mancine, anche se mi è parso in tono molto minore.
La storia è come sempre molto intricata e tentare di riassumerla la renderebbe ancora più complessa. Quindi non ci provo nemmeno. Vi basti sapere che protagoniste sono due donne: Eva, una ragazza con una bambina piccola al seguito, che vive alla giornata e che da quando ha trovato su una spiaggia un vecchio medaglione crede di essere in qualche modo protetta dalla malasorte, e Adele, una donna che aveva come unico obiettivo nella vita sposare un uomo ricchissimo e non lavorare mai e che ora, dopo che il suddetto uomo ha fatto bancarotta ed è scappato con una ragazza dell'est, si ritrova completamente indigente, con un enorme cane al seguito. Le due donne si incontrano in autogrill, mentre Eva sta fuggendo da un uomo che vorrebbe il suo medaglione, e senza troppi fronzoli e troppe domande le due si ritrovano a vivere insieme, a trovarsi lavori a vicenda, ad accudire cane e figlia e/o viceversa. Nella loro vita entrano poi due uomini, due fratelli, Cristiano e Tommaso, entrambi che vorrebbero recuperare quel benedetto medaglione, non fosse altro per togliersi dai piedi la loro madre, vera proprietaria di quel gioiello. E poi ci sono cognati e cognate antipatiche e snob, ricchi datori di lavoro gentili e scrittrici di romanzi Harmony.
Il solito, adorabile, calderone dei romanzi della Bertola. In cui tutto all'inizio sembra confuso ma che poi piano piano, man mano che si va avanti a leggere, trova il suo giusto posto. Come al solito, si ride e si sorride, si fa il tifo per le protagoniste e si cerca di capire come riusciranno a uscire dalle strane situazioni in cui si sono trovate.Eppure, qualcosa non mi ha convinta del tutto e non riesco a far sparire quel senso di delusione di cui vi parlavo all'inizio. Trovo che manchi un po' della solita magia, del solito brio e della solita spensieratezza a cui questa autrice mi aveva abituata. Ci sono sempre personaggi e situazioni buffe (e ogni volta non riesco a fare a meno di domandarmi come le vengano in mente certe idee), c'è sempre Torino a far da sfondo, così come c'è sempre il caro e vecchio lieto fine. Però c'è questo benedetto però, che sto cercando in ogni modo di definire, senza riuscirci.Diciamo che non è il primo, e forse nemmeno il secondo o il terzo, romanzo che consiglierei come primo approccio con questa autrice. E' una lettura piacevole e divertente, certo, ma non è la sua opera migliore.
(E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, 18,50€ è un prezzo davvero esagerato per un romanzo di questo spessore).
Titolo: Ragazze mancineAutore: Stefania BertolaPagine: 281Anno di pubblicazione: 2013Editore: EinaudiISBN:978-8806212643Prezzo di copertina: 18,50€Acquista su Amazon:formato brossura: Ragazze mancineformato ebook:Ragazze mancine (I coralli)
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