Magazine Pari Opportunità

Ragazzi in gonna contro il sessismo #cochitawurststyle

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

Liceali in gonna a Nantes : azione collettiva antisessista.

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Oggi, Venerdi 16 maggio, ha avuto luogo un’azione collettiva antisessista dedicata in parte anche a Conchita Wurst (visto l’hashtag che accompagna la diffusione dell’evento!).

Protagonisti  ragazzi e ragazze  di 27 licei della città di Nantes, che hanno deciso di manifestare insieme, truccati e in gonna, per sottolineare il peso e l’importanza della lotta al sessismo e alle discriminazioni di genere ( qui un articolo di oggi).  L’iniziativa è partita da un’idea degli studenti stessi, ed è stata accolta e sostenuta dall’Accademia e dall’Educazione Nazionale che può decidere se validare o meno i progetti studenteschi.

Sarebbe forse rimasta un’iniziativa fra tante se Le Figaro Etudiant  non avesse scatenato il dibattito, strumentalizzandola  per alimentare i contrasti provocati dagli oppositori alle unioni gay e all’educazione di genere nelle scuole, tema di cui in Francia si discute da oltre un anno (nel post dedicato al film Tomboy trovate qualche accenno a riguardo).

Su internet è nata addirittura una pagina per contrastare questa manifestazione. E pensare che un anno fa, la prima edizione della stessa manifestazione, non aveva destato alcuno scalpore. Curioso, vero?

Allo stupore generale, hanno risposto alcuni direttori delle strutture scolastiche coinvolte  «è ovvio che non obblighiamo nessuno a portare una gonna. Cos’è questa sciocchezza? » dichiara Cécile Moreau, direttrice del liceo professionale Bougainville di Nantes, costernata per la piega presa dall’evento « è completamente demente reclamare l’annullamento di questa azione pedagogica volta a promuovere quello che si può fare per l’uguaglianza tra ragazze e ragazzi. Soprattutto che si approfitti inoltre per allargare il tema e evocare tutte le forme di discriminazione e non solo il sessismo»…..» L’educazione nazionale deve fare tutto ciò che è in suo potere per lottare contro le discriminazioni. E’ un dovere repubblicano della scuola, punto e basta!»

Fonti : Qui e Qui

Julia


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