Non fino agli occhi, ma sicuramente ad altezza suola. Uno dei problemi più grossi – e puzzolenti – sollevato dalla Commissione ambiente del Comune relativo alla città è sicuramente quello (ingombrante) degli escrementi che costellano, letteralmente, strade e marciapiedi. A poco sono servite le misure prese dall’Amministrazione che ha sistemato ben 80 bidoni appositi e distribuito ventimila sacchetti. “Non siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti” afferma scoraggiato Serafino Vanni Lai. Lo segue nei concetti l’altro assessore, Ugo Robutti: “Stiamo cercando di modificare i comportamenti attraverso le sanzioni che, dopo il recente decreto, sono diventate molto più pesanti, ma nulla è cambiato”. Lai conferma il presentimento che i sacchetti distribuiti siano stati utilizzati per altro e che pochissimi li abbiano eff ettivamente adottati per lo scopo a cui erano stati preposti. La salvaguardia dell’ambiente parte dalla cacca: anche se a qualcuno scapperà un sorriso, il problema è davvero di quelli da non sottovalutare. Nonostante le multe e la vigilanza, i maleducati del marciapiede non calano. Anzi. Ci sono vie intere (ad esempio via Alessandro Benzi, ex via Sappa, e la sua continuazione che sbocca in via Migliara) che sembrano quasi prese di mira da cani e padroni, tanto da diventare, in alcuni giorni, quasi impercorribili, un po’ per la puzza (specie quando c’è il sole) un po’ per gli ostacoli diseminati come mine antiuomo e a prova di equilibrista. “La nostra speranza sono i giovani – continua Robutti – che possono ancora essere educati e sui quali possiamo provare un’azione culturale di attaccamento al territorio”. Le strade sono di tutti, non si possono trasformare in toilette private, per sporcaccioni a quattro zampe (che, però, stavolta non hanno colpa).