Stephen Chobosky (Pittsburgh, 25 gennaio 1970) è uno scrittore, regista, sceneggiatore e produttore statunitense.
È noto per aver scritto il romanzo epistolare Ragazzo da parete (The Perks of Being a Wallflower), divenuto un cult negli Stati Uniti, tanto da essere considerato un best seller. Il suo romanzo è alla sua ventesima edizione, ha venduto oltre un milione di copie, è stato tradotto in sette lingue e pubblicato in Europa, Sud America e Asia.
All’età di 23 anni, Chobosky ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio The Four Corners Nowhere, che è stato presentato in concorso al Sundance. Dal 2006 al 2008 è co-ideatore della serie televisiva Jericho.
Inoltre Chbosky è il regista del film Noi siamo infinito, tratto dal suo romanzo Ragazzo da parete, le cui riprese si sono svolte dal 9 maggio 2011 al 29 giugno 2012. Il film ha come protagonisti Logan Lerman nel ruolo di Charlie, Emma Watson nel ruolo di Sam ed Ezra Miller nel ruolo di Patrick.
Titolo: Ragazzo da parete
Autore: Stephen Chobosky (Traduttore: C. Brovelli)
Serie: //
Edito da: Frassinelli (Collana: Strade)
Prezzo: 16,00 €
Genere: Narrativa, Ragazzi, Epistolare
Pagine: 271 p.
Voto:
Trama: Tra un saggio scolastico su Kerouac, una canzone degli Smiths e una citazione del Rocky Horror Picture Show, scorrono i giorni di un adolescente per nulla ordinario. L’ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un turbine di prime volte: la prima festa, la prima rissa, la prima cotta… e via salendo nella scala dell’adrenalina. E Charlie, più portato alla riflessione che all’azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico. Dotato di un’innata gentilezza d’animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti. Peccato che il segreto più grande sia nascosto proprio dentro di lui…
“Ma non lo capisci? Io non riesco a sentirlo. È molto dolce, da parte tua; ma a volte sembra quasi che tu non sia presente. È stupendo il fatto che tu riesca ad ascoltare, e a dare conforto a chi ne ha bisogno… ma che cosa succede quando la persona in questione non vuole una spalla su cui piangere, ma un paio di braccia che la stringano, o qualcosa di simile? Non puoi startene seduto lì, e mettere la vita degli altri davanti alla tua, e pensare che questo possa essere considerato un gesto d’amore. Non puoi. Devi agire.”
Recensione
di Nihal
Per quanto alcuni libri non abbiano età, c’è sempre l’età giusta in cui andrebbero letti. Questo è uno di quei libri che mi dispiace non aver letto a sedici anni, perché mi avrebbe cambiato la vita. O forse è meglio averlo letto dopo, magari non l’avrei capito, non sarei stata pronta. L’ho scoperto per caso, in uno dei miei periodi di acuta nostalgia potteriana, perché Emma Watson ne stava facendo la versione cinematografica e la mia regola è “prima di vedere il film, leggi il libro”, perché è odioso leggere qualcosa di cui sai la fine. È il classico libro che non avrei mai notato in una libreria ma, appena finito, mi sono chiesta come avessi potuto farne a meno fino ad allora e, arrivata all’ultima pagina, sono tornata alla prima per leggerlo ancora.
Ragazzo da parete (traduzione a mio parere indegno del titolo The Perks of Being a Wallflower), è un romanzo epistolare molto contestato negli Stati Uniti. Charlie, il protagonista, è un adolescente che non ama i cambiamenti ed è incapace di reagire a quello che gli capita. All’inizio della scuola superiore decide di scrivere lettere anonime sulla sua vita a un compagno, di cui ha sentito dire “che è bravo ad ascoltare”. Durante l’anno si circonda di amici che lo aiutano ad accettare i cambiamenti e a rendersi conto che lui sta lasciando che la vita gli scorra accanto senza però viverla.
Il punto di vista del libro è quello di Charlie, quello di un ragazzino abituato a fare da tappezzeria e che ha imparato a vedere, ancora con l’ingenuità di un bambino, cose che spesso passano inosservate. È un personaggio sensibile e sicuramente depresso, tanto che va da uno psichiatra. Per tutto il libro gli viene rimproverato di non partecipare alla vita e di accettare passivamente tutto quello che gli capita, ma la sua non è capacità di agire, ma solo paura di ferire gli altri. Inizialmente è proprio questa sua ingenuità, questa “assenza” a se stesso che lo rende strano al tal punto da catturare l’interesse di ragazzi più grandi, ognuno a suo modo atipico, ognuno metafora di una battaglia che molti si trovano ad affrontare a quell’età. Eppure conoscendolo saranno proprio loro ad accettarlo e amarlo. Alla fine però, la particolarità di Charlie è proprio ciò che limita la sua felicità, che gli impedisce di agire e prendere ciò che realmente vuole e non solo quello che gli capita.
E questo è il punto fondamentale del libro: l’aspetto più importante del carattere di Charlie, che lo ha reso un emarginato fino a quel momento; l’aspetto del suo carattere che lo unisce a un gruppo di persone, che è causa scatenante di grandi amicizie, è anche, contemporaneamente, quello che lo tiene lontano dal vivere davvero l’amicizia in tutte le sue sfaccettature. La non-partecipazione di Charlie è ciò che crea i legami ma anche ciò che li spezza, perché Charlie vede tutto, anche cose che gli altri non vedono, ma non sceglie e solo ciò che scegliamo ci caratterizza davvero.
“Quindi immagino che siano tanti i fattori che ci fanno essere come siamo. Molti, forse, non li conosceremo mai. Ma anche se non possiamo essere noi a decidere da dove veniamo, possiamo scegliere la nostra meta. ”
Ragazzo da parete è un romanzo originale e profondo, anche se ha poco del vero romanzo epistolare dato che tutte le situazioni ci vengono raccontate come se fossero vissute in quel momento. È una lettura dolce amara, non la disperazione patetica di un ragazzino che non sa cosa fare della sua vita, ma la malinconia di un adolescente che vede l’orrore del mondo che lo circonda e si rifugia nelle poche cose belle che gli rimangono: gli amici, la musica, i libri.
“E tutti i libri che hai letto sono già stati letti da altre persone. E tutte le canzoni che hai amato sono state ascoltate da altre persone. E la ragazza che trovi carina è carina anche per altre persone. E ti rendi conto che, se considerassi queste cose quando sei felice, ti sentiresti alla grande, perché quella che stai descrivendo è l’armonia.”