Moltissimo tempo fa, proprio all’inizio dei tempi, quando ancora nessun uomo camminava per la Terra, esistevano solamente gli alberi, le piante e pochi animali, che vivevano in completa armonia sia sul terreno solido che nelle grandi distese d’acqua salata.
La Luna non esisteva ancora, ma il cielo della notte era comunque ricoperto da una miriade di stelle e comete, le quali non si distinguevano l’una dall’altra. Durante le lunghe notti quando il Sole andava a riposare, le stelle chiacchieravano ma poiché non c’era ancora niente di particolare sulla Terra per iniziare un discorso interessante, dopo parecchi secoli iniziarono ad annoiarsi e a sparlare delle colleghe più lontane.
Una notte, una stella color rosso fuoco diede inizio a una discussione che finalmente entusiasmò tutte le altre: «Basta! Qui c’è bisogno di qualcuno che faccia da guida! Siamo tutte uguali, bisogna che venga eletto un capo a cui rivolgersi. Il Sole si da’ un sacco di arie perché è la stella più luminosa, dobbiamo andare da lui e reclamare.»
Le stelle si spedirono messaggi tramite i loro raggi argentati e sottili, e tutte furono d’accordo nel voler diventare ognuna un astro gigantesco come il Sole, che brillasse al di sopra delle altre.
Solo una stella si oppose, luccicò con la sua pallida luce bianca appena visibile e fece notare timidamente «Ma se saremo tutte brillanti come il Sole sarà sempre giorno, e la notte non esisterà più! Saremo comunque una uguale all’altra, come siamo ora.»
«Zitta tu, Raggio di Luna» la rimproverò la stella rossa. «Non hai diritto di parlare perché sei una delle più piccole, hai solo poche migliaia di anni.»
Le stelle più orgogliose iniziarono a litigare per decidere chi dovesse diventare il Sole della notte, e in questo modo passarono altre centinaia di anni senza che si riuscisse a raggiungere un accordo.
Infine, di comune intesa, il gruppetto decise di andare direttamente dal Sole per far eleggere a lui la stella più meritevole di diventare un grande astro. Raggio di Luna le seguì senza farsi notare, perché era curiosa di sapere come sarebbe andata a finire quella storia. Il Sole stava dormendo come ogni notte e quando tutte le stelle del cielo lo svegliarono si infuriò parecchio, avendo già intuito le loro intenzioni ambiziose.
«Tu, Sole» disse la stella rossa con arroganza, «devi scegliere chi tra noi dovrà diventare il Sole Notturno perché abbiamo bisogno di qualcuno che ci guidi.»
Il Sole allora, che era molto più saggio e molto più scaltro di quelle stelle tanto arroganti, pensò a qualcosa di veramente speciale.
«Fate una gara» disse lui. «Chi arriverà per prima alla fine dell’Universo e tornerà indietro da me sarà il Sole Notturno.»
Le stelle con la loro stupidità, iniziarono a correre come pazze superando i pianeti, le galassie, le nebulose e i buchi neri ma quando videro che più andavano avanti e più l’Universo si ingrandiva, rimasero a volare in gruppo poiché ognuna seguiva l’altra. Il Sole, che sapeva di possedere una potente forza di attrazione, rimase a guardarle ridendo di loro, mentre le stelle giravano in cerchio senza che ne avessero il minimo sospetto.
A questo punto però, si fece avanti Raggio di Luna, la piccola stella bianca, la quale aveva capito le vere intenzioni del Sole fin dal principio. «La prego signor Sole, le faccia smettere. In questo modo rimarranno a girare per l’eternità.»
«Tu sei una brava stellina» le disse il Sole. «E poiché ti sei rifiutata di partecipare a quella sciocca gara ho deciso di scegliere te come Sole Notturno. Rifletterai la mia luce mentre io dormo.»
Detto questo, il Sole allungò uno dei suoi luminosi bracci infuocati e toccò la stella, che iniziò a gonfiarsi sempre più finché diventò rotonda e piena, e talmente bianca da sembrare di latte.
Raggio di Luna si imbarazzò parecchio e disse mentre arrossiva sulla candida superficie «Così però mi sento a disagio! Sono troppo grassa e mi vergogno!»
Il Sole le sorrise. «Va bene, allora potrai diventare magra quando lo vorrai, basta che comunque tu segua un ciclo regolare. A volte diventerai magra come una falce, altre volte tonda per illuminare il cielo, altre volte ancora potrai nasconderti e riposare, come faccio io. Verrò a trovarti spesso e mi metterò davanti al tuo volto così potremo chiacchierare, e dalla Terra vedranno che siamo amici.»
Poi le chiese quale fosse il suo nome.
«Bene» concluse lui. «Ti chiamerai Luna.»
Raggio di Luna, che adesso veniva chiamata semplicemente Luna, ringraziò il Sole e iniziò a brillare da allora, splendendo ogni notte con la sua luce pallida e bianca.
Le stelle rimasero a girare in cerchio, la Luna cerca ancora di chiamarle a volte, ma loro continuano a girare lasciando ognuna una lunga coda lucente, impegnate a raggiungere la fine dell’Universo. E tuttora quelle stelle girano, passando a volte anche per la Terra, mentre la Luna invece splende soddisfatta e felice, con la sua luce piena di semplicità.