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raggio di sole – poesie d’amore e di rivolta

Creato il 24 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

poesie d’amore e di rivolta

di Iannozzi Giuseppe

Sensuale Ouverture

di RomanticaVany & Iannozzi Giuseppe

Ascoltando il silenzio,
in sensuale ouverture
le frementi mie dita
s’intrecciano
e sulle tue si modellano.
E’ nel sonno
che l’affanno
va vagabondo
finendo col bussare
alle porte dell’alma mia
nuda e disposta a sognare
semi e fiori cogliendo infine
languidi frutti.

Nell’aere profumato
note e profumi illuminano
lo spirto obnubilato;
e sciolgo così
tra baci sfumati
e sensuali carezze
le incertezze.
Piccirilla, non è favola

Piccirilla, non è favola
quella che ti vado raccontando
Ci stanno posti
dove perdi la testa
Forse tu a occhio nudo
non li vedi,
ma se del pigiama ti spogli
t’accorgerai che l’erbavoglio
cresce e cresce alta

Piccirilla, ci son mondi
che non son tondi
né quadrati
e che per un nonnulla
van però a soqquadro
Nel loro grembo ascondono
l’Orlando Furioso e Re Artù
Se sol la smettessi
d’accontentarti del solito osso
sicuro come il sole che un che di più
ci sarebbe anche per te

Mi chiedo allor perché
non vuoi ascoltar la mia canzone

Le vostre vite così sacre

Le vostre vite così sacre,
cavalli pazzi nell’infelicità d’esser
dall’inizio alla fine sempre in corsa

Le vostre vite così scabre
in rivolta,
custodite in tombe profanate
da peccaminosi miracoli e scagliate pietre

Le vostre vite nascoste,
segrete per epitaffi
donati al nudo occhio
dell’Ebreo Errante

Le vostre vite di vittorie,
di mai sconfitte vanità
Le vostre vite
che sacre furon alla gioia
del primo vagito
ed ora così barocche
senza né capo né coda

Le vostre vite all’asta
tra ninnoli francesi e rose di Russia
Le vostre vite ch’eran di Dio
ora malate per troppe pacche
sulle spalle

Le vostre vite
davvero non vi fan pena
chiamandovi vittime
davanti alla vuotezza del Golem?

Sognare l’indefinito

Sognare l’indefinito,
l’Infinito
nella nebbia
conchiuso
mentre tu dentro
urli piangi ridi
sperando sia fantastico
ogni momento
vissuto e non,
sparando
ai giorni zoppi
abbracciando
quelli pazzi

Viole

Siamo stati insieme
così a lungo crocifissi
davanti alle nostre finestre
- aperti occhi su viole e neve

Da un po’ non ascolto la tua voce
Col fiato ti ho disegnata
preso nella morsa del freddo,
in silenzio da solo ti ho baciata

Bambina, non chiedermi
di non vederti più avvolta
nei tuoi sogni, non chiedermi
di lasciarti pregare più a lungo
Le tue labbra fanciulline aspirano
a incontrare la mia fame

Bambina, sei una bambina piccina
Non dir di no, non peccare con me

Mi chiedo perché

Io ancor mi chiedo perché
nella nebbia ti confini
invece d’abbracciare
il mio orizzonte,
di darmi un bacio in fronte

Raggio di sole

La mia bimba è tanto tanto bella
E’ così tranquilla, così tranquilla
che a gli angeli da lassù sempre
gli cade un occhio quaggiù

La mia bambina muore
dietro a un raggio di sole
Per esser felice ripete sempre
non servono mari e monti,
basta far tornare i conti
con un sorriso a fine mese

Lei di luce sua brilla
Alla sera butta giù camomilla
Dovreste vederla, dico sul serio
Con la testolina sul cuscino
in una nuvoletta di capelli io
in silenzio la respiro
Quando poi si sveglia
la bimba mia, per quanto perfetta,
non disdegna di far la furbetta
Come, come non amarla?

La bambolina mia mi ama,
mi ama a giorni alterni
Se dimentico di pregare
mi fa gli sgambetti, se dimentico
di baciarla a occhi chiusi
un vaso di fiori mi sfascia
sul testone

La mia piccola donna muore,
muore per me, così tranquilla
mi chiama per nome, per nome
Come, come non amarla?


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