Un esempio letterario di questa difficoltà ce lo fornisce la cara Zia Jane in una delle sue opere: Sense and Sensibility.
Elinor e Marianne
E non importa neppure andar tanto a cercare, perché quello più palese è proprio nel titolo. La nostra traduzione più comune, cioè Ragione e Sentimento, è infatti inesatta. Non rende affatto l'idea che aveva zia Jane quando ha dato il nome a quel meraviglioso romanzo. Già più decente è renderlo Senno e Sensibilità, e sebbene non sia ancora perfetta, è la maniera più vicina possibile per la nostra lingua.
Analizziamo insieme le parole Sense e Sensibility in inglese...e poi vediamo perché quelle italiane Ragione e Sentimento non sono adatte.
SENSE
Elinor è il buonsenso fatto persona, ed affronta la vita e la realtà che la circonda senza farsi prendere dai sentimenti, senza farsi dominare dalle emozioni; vive anzi con pacatezza, esterna come interna, prudenza, e dando la maggior importanza ai cinque sensi fisici più che al potere del cuore. Non è quindi incline a manifestare le proprie emozioni.
Chi ha sense considera in maniera positiva la riservatezza e il riserbo, mentre non apprezza le persone esageratamente estroverse, gli impiccioni, coloro che non sanno porsi freno e non sanno rimanere nei limiti che il decoro impone. I limiti che il common sense impone!
SENSIBILITY
Sia che venga tradotto sentimento o che sia reso sensibilità, nessuno dei due è un vero sinonimo del termine
Marianne è una fervente sostenitrice dell'amore a prima vista e dell'aperta espressione dei propri sentimenti, una paladina del culto della sensibilità. A differenza di sua sorella, impronta la sua vita e il suo essere alla passione. Le piacciono molto le poesie profonde e "romantiche" per usare un termine moderno, è soggetta alle cotte giovanili, vedi Willoughby, ed è attratta da un uomo impetuoso e simile ad un "eroe romantico", vedi sempre Willoughby. Guarda caso la prima volta che i due si incontrano, lui la trova in difficoltà e la riporta in braccio a casa, perché scioccamente è uscita sotto l'acqua e ha continuato a camminare con la pioggia. Una persona di buonsenso non si sarebbe mai messa in quella situazione, ma lei spinta dalla passione, è incurante del pericolo.
Senno è più esatto, ma non è ancora giusto. Noi diciamo infatti " sei fuori di senno?" per dire "Non sei più in grado di ragionare?" e per i motivi di cui sopra non va bene. Una persona assennata è però vicina di significato ad una di buonsenso.
Sensibilità rende bene l'idea, come spiegato prima, anche se è un po' riduttivo.
Spero che questo approfondimento vi sia interessato.
Vi rimando anche al link della mia cara cugina, che ha trattato anche lei questo argomento
Con affetto,
Irene