Partecipo alla ragnatela da qualche anno. Lo faccio come Chiropratico. Metto in un angolo il mio lettino portatile, piazzo la mia insegna colorata e partecipo, condivido.
Quello che faccio alla ragnatela è solidarietà (Solidarietà ChE Cammina) normalmente si tratta di chiacchierare con i “ragni” che si aggirano, a volte si tratta di fare qualche manipolazione, mostrare un esercizio, guidare la correzione di uno schema motorio, spiegare in che modo funziona il cervello.
Lo faccio perché condivido l’idea che nella propria vita (e in futuro) una parte del tempo (troppo troppo grande) deve essere lavoro remunerato il resto deve essere solidarietà e rapporto con gli altri.
Ne ho scritto sempre molto bene, perché è una realtà da difendere e il tempo che passo lì mi nutre.
Tuttavia ho alcune considerazioni da fare:
la ragnatela autoproduzioni dovrebbe tessere una tela per uscire dalla nicchia che si è creata. La ragnatela fa parte di Genuino Clandestino che è un movimento di produttori/artigiani che si mettono insieme e si proteggono dalle regole sistemiche che impediscono loro di lavorare.
Ad esempio le certificazioni per il biologico se le può permettere solo chi una grossa produzione, ma quelle piccole e medie si proteggono attraverso l’autocertificazione e il rapporto personale con i propri utenti/clienti/consumatori/amici.
C’è tutto un mondo che vuole prodotti a km 0 e genuinità dei prodotti , aspetti nei quali l’industria ha fallito.
Da quando conosco la Ragnatela è ferma su se stessa, nella sua nicchia.
Non ho percepito (sarei felice di essere in errore) quindi il desiderio di portare i propri prodotti ad un livello di Piccola Distribuzione, possibilmente Organizzata, così da rosicchiare come sistema spazio alla Grande Distribuzione Organizzata. La GDO rappresenta il motivo per cui sono nati i Genuini Clandestini.
Ecco, ci vuole Solidarietà, ci vuole un po’ di Solidarietà.
Domenica ci si scambia semi.