Dal caos di Capodanno alle nomine, non si placa la polemica sulla Rai. Dalla Lega con Gianluca Pini a Ncd con Fabrizio Cicchitto, si insiste sul sospetto che gli incidenti della notte di San Silvestro possano essere usati come pretesto per un "nominificio". Ma anche dall'interno del consiglio di amministrazione ribadiscono le loro preoccupazioni Carlo Freccero ( "Gli ultras renziani vogliono mettere le mani sulla poltrona di Rai1") e Arturo Diaconale: "La nuova Rai asservita al governo, che le ha anche promesso risorse aggiuntive considerevoli, senza un progetto che garantisca il servizio pubblico rischia di diventare un pericolo per la democrazia". E Rita Borioni dice no a un repulisti: "Meglio rinnovare nella continuità".
Intanto, dopo l'affondo dell'Osservatore Romano, che aveva parlato di "tv fuori controllo, con l'alibi dello share", Famiglia Cristiana allarga lo sguardo e invita a fare "zapping su tutte le reti e su tutti i programmi, dalla radio alla televisione, a tutte le ore (anche quelle cosiddette in 'fascia protetta') per verificare che non ci sono freni e inibizioni. Tutti urlano allo scandalo - scrive il giornale cattolico - ma purtroppo si son svegliati tardi".
A Viale Mazzini si lavora alacremente all' istruttoria sugli scivoloni di Capodanno - il countdown anticipato e l'sms-bestemmia andato in onda in diretta - le cui prime conclusioni potrebbero arrivare sul tavolo del cda il 13 gennaio. Nella prima riunione dopo le feste inizierà anche il percorso che porterà entro fine gennaio il dg a incassare i pieni poteri da capo azienda che gli assegna la riforma, fortemente voluta dal governo Renzi, e a ingranare la marcia per avviare la nuova era per la Rai. Il primo step sarà la modifica dello Statuto aziendale, che dovrà essere discussa e poi votata, al massimo entro la fine del mese (il 13 la riunione potrebbe essere interlocutoria, visto che presidente e consiglieri alle 14 sono attesi in Vigilanza), con il passaggio formale nell'assemblea dei soci. Ma gli occhi sono puntati su febbraio, quando potrebbero arrivare i primi segnali di cambiamento.
La road map del dg dovrebbe partire proprio dalle reti, in attesa della definizione del piano industriale che sarà pronto in primavera. Per la successione a Rai1 il toto-nomine di queste ore punta su Eleonora Andreatta (ammesso che accetti di lasciare Rai Fiction), mentre sarebbero in discesa le quotazioni di Simona Ercolani. Circola anche l'ipotesi Angelo Teodoli (che libererebbe la poltrona di Rai2), si fa il nome di Fabrizio Salini che però è appena arrivato a La7. Per Rai3 in pole ci sarebbe sempre Andrea Salerno. Alla fine deciderà però Campo Dall'Orto, al quale Renzi ha lasciato mano libera. "Ha tutti i poteri per far bene, ha l'appoggio politico. Quindi se ce la fa, gli diremo bravo, se non ce la fa, avrà fallito. Una nuova Rai: ora o mai più", ribadisce Michele Anzaldi.
La partita delle reti è cruciale: in ballo c'è la messa a punto dei nuovi palinsesti, che devono essere pronti a fine giugno per essere presentati agli sponsor, ma anche la gestione delle amministrative di primavera. Solo in una seconda fase si aprirebbe il capitolo testate. Intanto il 7 gennaio si insedia Carlo Verdelli, scelto da Campo Dall'Orto come direttore editoriale dell'informazione.