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Rai, dg Campo Dall'Orto: "Niente pay-tv ma nuova offerta web. A breve piano"

Creato il 25 novembre 2015 da Digitalsat
Rai, dg Campo Dall'Orto:

Rai, dg Campo Dall'Orto: Niente pay tv, ma una nuova offerta multipiattaforma per valorizzare i prodotti realizzati dalla Rai. Il dg, Antonio Campo Dall'Orto, traccia le linee guida della tv pubblica del futuro, davanti alla Commissione di Vigilanza. "Stiamo mettendo a punto il piano industriale - annuncia -, che comprende sia la parte editoriale che quella economica. Ci vorrà qualche mese per completarlo". Solo dopo si saprà con certezza se Viale Mazzini punterà a nuovi modelli, come l'on demand o abbonamenti sullo stile Netflix.

Per il momento, sia il dg che il presidente garantiscono che si stanno mettendo le basi per la Rai del futuro, smentendo le frizioni trapelate sulla stampa. " Sento parlare di una preoccupazione rispetto a come potremo governare insieme, questo riesce a strapparmi un sorriso - sottolinea Monica Maggioni -: abbiamo in mente un mandato comune che si esplica insieme". In attesa del piano, è chiaro quello che non si farà. " Non abbiamo nessuna intenzione di entrare nel mercato pay", assicura il dg, escludendo quindi che il futuro passi dall'acquisto di format e serie americane e, meno che mai, dei diritti per il calcio. Quello resterà territorio di Mediaset, Sky e degli altri operatori privati su satellite, digitale e anche web, perchè non rientra " nel perimetro del servizio pubblico".

Si punta, piuttosto, a valorizzare il patrimonio della Rai. " Vogliamo ridare valore al canone ", spiega Campo Dall'Orto, lasciando intuire che prodotti a pagamento sul web non sono allo stato una priorità. Il disegno del nuovo vertice passa attraverso le nuove direzioni creativa e digitale, che garantiranno la transizione alla media company. Un passaggio - come spiegato da Maggioni - che comporterà l'arrivo di figure esterne, come già successo per Gian Paolo Tagliavia, che si occuperà appunto dell'offerta digitale. Sul futuro delle newsroom, volute dall'ex dg Luigi Gubitosi, resta invece il punto interrogativo. Del progetto, che ha subito uno stop negli ultimi mesi, si parlerà nel cda in programma dopodomani, ma non sono attese decisioni. La creazione di una o due megaredazioni, oltre a richiedere investimenti infrastrutturali, potrebbe comportare esuberi anche tra i giornalisti.

Il dg ha, invece, spiegato che si sta studiando come " arricchire" il percorso, garantendo di voler difendere i posti di lavoro. Per passare alla fase operativa, nomine comprese, si attende il via libera alla riforma della tv pubblica, oggi approdata al Senato per la terza lettura in vista del libera definitivo che, nelle intenzioni di governo e maggioranza, arriverà entro due-tre settimane. Si aspetta anche l'ok alla legge di stabilità, con l'introduzione del canone nella bolletta elettrica, che consentirà di capire l'ammontare delle risorse per il prossimo anno. "L'idea di dare all'azienda risorse certe permette di pianificare - commenta Campo Dall'Orto -. Q uesta prospettiva, una volta superato il primo anno (perchè si hanno sempre scompensi quando si fanno queste modifiche) è positiva ". Come positivi - fa sapere il dg - sono i segnali che arrivano sul fronte pubblicità, dopo la decisione di dare un taglio alla politica dei prezzi bassi presa la scorsa estate.


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