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Rai, domani stop e presidi. Verso stop delle dirette

Creato il 10 giugno 2014 da Digitalsat

Rai, domani stop e presidi. Verso stop delle diretteSciopero per il turno lavorativo di domani, presidi dalle 10 alle 13 davanti a tutte le sedi regionali e dirette, con ogni probabilità, ridotte all'osso. I sindacati si preparano alla mobilitazione contro i tagli del governo che ha generato la dura reprimenda del premier Matteo Renzi e, dopo mille polemiche, è rimasta orfana di Cisl e Usigrai.

I giornalisti, che a larga maggioranza la scorsa settimana si sono espressi per la sospensione dell'agitazione, domani saranno regolarmente sul posto di lavoro, ma difficilmente i programmi in diretta potranno andare in onda, anche se dalla Rai confermano il normale palinsesto che potrebbe subire variazioni per effetto dello sciopero.

Stop in vista anche per i tg: dovrebbero essere trasmesse in versione ridotta di 5-6 minuti solo le edizioni principali di Tg1, Tg2 e Tg3. Pur tra le consuete incognite sull'adesione, l'alta rappresentanza delle forze sindacali che, anche dopo lo stop del Garante, hanno deciso di proseguire sulla linea dello sciopero fa presupporre che la maggioranza dei lavoratori incroci le braccia. Slc Cgil e Uilcom Uil in primo luogo, ma anche Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind ConfSal, possono infatti contare su quasi l'80% degli 11 mila dipendenti.

«Il contributo più importante che la Rai può e deve offrire al Paese è legato ad una vera riforma che investa sulla qualità dei prodotti culturali - sostengono i sindacati -. Una Rai libera da sprechi, mega consulenze, super stipendi ed appalti inutili. Tutte voci, queste, non intaccate dalla richiesta di 150 milioni di euro. L'altra Rai, quella colpita, è quella dei 'titoli di codà». I lavoratori della sede calabrese della tv pubblica hanno anche comprato una pagina del «Quotidiano della Calabria» per spiegare le ragioni dello sciopero e dire no ai tagli.

È guerra, intanto, tra le associazioni dei consumatori. Ieri Federconsumatori e Adusbef avevano notificato, con Cgil e Uil, una diffida al ministero dello Sviluppo Economico contro i tagli. Oggi Codacons, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori e Associazione Utenti Radiotelevisivi hanno inviato una «contro-diffida» al premier e al ministero, appoggiando «con ogni mezzo possibile la battaglia avviata dal Governo Renzi contro gli sprechi in Rai». Del taglio di 150 milioni deciso dal governo Renzi si parlerà domani pomeriggio nel prosieguo dell'audizione del presidente Anna Maria Tarantola e dei membri del consiglio di amministrazione in Commissione di Vigilanza.

Poi giovedì in cda arriverà il nodo del possibile ricorso contro il decreto, sul quale la direzione aziendale ha chiesto il parere al professor Enzo Cheli. All'ordine del giorno anche la nomina del direttore di Radio2: il dg Luigi Gubitosi - a quanto si apprende - proporrà per il ruolo Paola Marchesini, ora vicedirettore della Radiofonia. In agenda anche la nomina di sei vicedirettori a Radio1, guidata da Flavio Mucciante, tre nuovi e tre confermati.


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