Unica condizione e' il disarmo bilaterale: Sky dovra' ritirare la causa civile che ha intentato contro il servizio pubblico tv, "colpevole" di averle negato il bouquet di canali che faceva capo a RaiSat nel 2009. In questa causa, ricorda il quotidiano, l'emittente a pagamento reclama un risarcimento superiore ai 100 milioni. A sua volta la Rai rinuncera' alla sua causa civile per il mancato pagamento di alcune fatture.
Trascorso il primo anno, sancita questa tregua, Sky dovra' pagare per trasmettere i canali egli eventi della tv di Stato attraverso i suoi decoder. Il contratto a pagamento, biennale, sara' anche in questo caso senza limiti di visione: viale Mazzini non potra' farsi scudo dietro clausole contrattuali per criptare programmi di pregio ed escludere gli abbonati di Sky dalla visione.
La strategia della Rai e' stata decisa in un Cda riservato e straordinario che si e' tenuto a Milano, e che ha approvato una delibera che risponde all'ingiunzione dell'Agcom, che l'11 marzo ha preteso che viale Mazzini riprendesse una trattativa con Sky su basi "eque e non discriminatorie".
La pace, spiega il quotidiano, non sembra tuttavia essere vicina: a viale Mazzini mettono in conto che la pay-tv ricorrera' al Tar contro la delibera dell'Agcom che le impone il giogo del pagamento per trasmettere la Rai.