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Rai, si alza lo scontro. Sciopero l'11 Giugno contro i tagli

Creato il 30 maggio 2014 da Digitalsat

Rai, si alza lo scontro. Sciopero l'11 Giugno contro i tagliSi alza il livello dello scontro sulla Rai. I sindacati proclamano uno sciopero e una manifestazione per l'11 giugno a Roma contro tagli giudicati drastici e incostituzionali. Il governo replica ribadendo che l'intervento da 150 milioni non si tocca. A sottolinearlo è il viceministro all'Economia, Enrico Morando, in vista della discussione martedì prossimo in Commissione Bilancio al Senato dell'articolo 21 del decreto Irpef che riguarda la tv pubblica. Un articolo oggetto di numerosi emendamenti trasversali, anche della maggioranza, che mirano tra l'altro a tutelare le sedi regionali.

L'intervento di Morando sembra mettere fine alle voci di un possibile ammorbidimento della misura, circolate dopo l'allarme del dg Luigi Gubitosi, che ieri ha evocato tagli all'offerta e agli organici. L'unica concessione dell'esecutivo, oggi ribadita da Morando, è «la disponibilità a valutare l'esclusione della televisione pubblica» dall'articolo 20 del decreto sui risparmi delle partecipate. La misura, se rimanesse in piedi, costringerebbe Viale Mazzini a risparmi per ulteriori 70 milioni di euro. A proclamare lo sciopero dell'11 giugno Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai. «È un taglio drastico - sostengono i sindacati - che non colpisce gli sprechi ma i posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e ancor peggio per la svendita di RaiWay alla vigilia del 2016 (data in cui dovrà essere rinnovata la concessione per il servizio pubblico), lasciando intravedere inquietanti ritorni a un passato fatto di conflitti di interessi e invasione di campo dei partiti e dei governi».

Quel giorno i dipendenti scenderanno anche in piazza, preceduti martedì 3 giugno dai segretari confederali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti che terranno una conferenza stampa congiunta al Teatro delle Vittorie contro i tagli alla tv pubblica. No comment da parte del presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, che sceglie il silenzio «per cortesia istituzionale» in vista dell'audizione in Commissione di Vigilanza il 4 giugno. Il vertice di Viale Mazzini è concentrato non solo sulle procedure per la vendita di una quota minoritaria di Raiway che - come spiegato ieri dal dg in Vigilanza - deve svolgersi a ritmo serrato per realizzarsi entro l'anno e garantire la copertura del taglio da 150 milioni, ma anche sull'elaborazione del nuovo piano industriale, con il quale verranno riviste offerta e attività della Rai.

Il cda, poi, il 12 giugno sarà chiamato a decidere se presentare ricorso per incostituzionalità con il decreto Irpef, dopo aver acquisito il parere chiesto da Gubitosi al professor Enzo Cheli. Il ricorso si unirebbe a quelli di Usigrai e Snater, che si sono invece affidati, rispettivamente, ad Alessandro Pace e Michele Ainis. Il Pd scende in campo in difesa del governo. «Le torri di Raiway restano salve, l'azienda potrà mettere sul mercato solo una quota minoritaria dell'azienda - sostengono i parlamentari Michele Anzaldi e Andrea Marcucci -, perciò appare incomprensibile la scelta di scioperare da parte dei sindacati Rai, anche alla luce della grave crisi che sta attraversando il settore dei media».


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