Rai, Slc Cgil: alta adesione a sciopero e presidio in via Teulada

Creato il 11 giugno 2014 da Nicola933


«In base ai primissimi dati in nostro possesso e in attesa delle percentuali definitive possiamo registrare con grande soddisfazione un’alta adesione allo sciopero fra gli oltre 4mila lavoratori delle sedi romane della Rai. Decine di lavoratori, inoltre, stanno affluendo al presidio di via Teulada, di fronte alla storica sede Rai, che è anche sede di Raiway, insieme ai lavoratori dell’indotto, ai precari e ai lavoratori delle troupe televisive». Così in una nota Dino Oggiano, segretario della Slc Cgil di Roma e del Lazio. «Lo sciopero – precisa – è stato proclamato da Slc Cgil Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind Confsal per contrastare le sciagurate politiche governative sulla Rai previste nel D.L. Irpef che prevedono il prelevamento forzoso di 150 milioni di euro dal canone e la vendita di una quota consistente di Raiway. Provvedimenti questi che, sotto il manto ideologico delle riforme e della lotta agli sprechi, nascondono in realtà un taglio pesantissimo capace di mettere a rischio il futuro del servizio pubblico nel nostro Paese senza incidere minimamente sui disservizi, sulle inefficienze, sulla miriade di appalti e subappalti che dissanguano e impoveriscono la Rai». «Nonostante la straordinaria campagna mediatica volta a delegittimare questa azione sindacale – conclude – l’alta adesione allo sciopero dimostra come i lavoratori della Rai abbiano a cuore le sorti dell’azienda e non si lascino intimidire da chi tenta di imbrigliare il loro futuro».

Rai, protesta lavoratori davanti sede a Milano – Presidio dei lavoratori del Centro di produzione Rai di Milano davanti alla sede di corso Sempione contro il taglio di 150 milioni di euro previsto dal decreto Irpef del governo. Sono alcune decine i dipendenti dell’azienda che protestano con striscioni e bandiere di fronte alla storica sede di corso Sempione, tra di loro parrucchieri, scenografi, truccatori, tecnici e personale amministrativo, compreso quello di Rai Pubblicità, che temono per il posto di lavoro. Molti indossano una maglietta con la scritta «La Rai siamo noi». Allo sciopero nazionale di otto ore, che prevede a Milano un presidio iniziato alle 10 che si concluderà alle 12:30, hanno aderito le sigle sindacali Cgil-Slc, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, il sindacato autonomo Snater e Libersind Conf.Sal. «Siamo delusi per il fatto che non abbiano aderito giornalisti e dirigenti che inizialmente sembravano convinti della protesta così come il sindacato Cisl – ha spiegato Giancarlo Buscaglia di Uilcom-Uil – non ci mostriamo uniti nelle richieste». Il governo «ha totalmente snobbato i sindacati e le richieste dei lavoratori – ha aggiunto il segretario milanese di Slc-Cgil, Francesco Aufieri – noi siamo disposti ad aprire un confronto per rinnovare la Rai e rafforzare il suo ruolo di servizio pubblico ma non sono accettabili tagli orizzontali e indiscriminati, che non eliminano sprechi e inefficienze». I lavoratori protestano anche contro la possibilità di vendere Rai Way e le torri e i trasmettitori, «una svendita – secondo Corrado Mandreoli di Camera del Lavoro di Milano – che favorirà i privati colpendo al cuore la Rai e il suo ruolo per la collettività».


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