La nuova tornata di nomine, giunta all'indomani dello sciopero che ha bloccato dirette e tg, ha scatenato la protesta dei sindacati. «In un periodo di attacchi mediatici che indicano i lavoratori come fannulloni e privilegiati, troviamo paradossale che i vertici aziendali nominino dei nuovi dirigenti e al contempo chiedano ulteriori sacrifici ai lavoratori», sostengono Cgil, Uil e le altre sigle che, a differenza di Cisl e Usigrai, sono andate avanti nella protesta contro il governo. Le organizzazioni ricordano quindi al dg Luigi Gubitosi «l'enorme numero di direttori 'senza incaricò che potrebbero ricoprire i ruoli vacanti».
L'azienda, sul fronte opposto, ricorda che il Giornale Radio ha assorbito anche Gr Parlamento, con una diminuzione complessiva di sei figure apicali tra direttori, condirettori e vicedirettori rispetto all'assetto originale. In arrivo, forse la prossima settimana, c'è un'altra tornata di nomine per costituire il cda della nuova struttura Rai Com, che sostituirà Rai Trade e che dovrebbe vedere come amministratore delegato l'attuale direttore commerciale Luigi De Siervo e come presidente il direttore Comunicazione Costanza Esclapon. Slitta alle prossime settimane anche la decisione sul possibile ricorso contro le norme del decreto del governo con il taglio di 150 milioni alla tv pubblica.
Nel parere chiesto dalla direzione aziendale, il professor Enzo Cheli non escluderebbe profili di illegittimità, pur non considerandoli evidenti. È possibile che il consiglio senta, quindi, il professor Alessandro Pace, che ha dato, su richiesta dell'Usigrai, un parere di illegittimità. In cda, dopo la presentazione del palinsesto di Rai1 la scorsa settimana, sono stati presentati anche quelli di Rai2 e Rai3, dai rispettivi direttori Angelo Teodoli e Andrea Vianello. Tiene banco sempre il rinnovo del contratto di Giovanni Floris, che è in scadenza e dovrebbe essere limato al ribasso. Il conduttore vorrebbe ampliare i suoi spazi, ma al momento la proposta della rete è un allungamento di Ballarò fino alla mezzanotte sempre del martedì. In cda sia Vianello che Gubitosi non avrebbero data per scontata la firma del giornalista. I palinsesti dovranno essere votati entro la presentazione agli inserzionisti, prevista il 25 giugno a Milano e il 26 giugno a Roma.