Quest'ultima ipotesi, già sul tappeto ma considerata da governo meno efficace per lotta all'evasione, è presa in considerazione alla luce dell'opposizione di Assoelettrica ed soprattutto dell'Autorità per l'Energia. Per sciogliere gli ultimi dubbi, nei prossimi giorni è in programma un vertice tra il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, il Tesoro e il presidente dell'Autorithy, Guido Bortoni. Quanto all'ammontare, il pagamento medio sarà tra i 60 e gli 80 euro: è prevista una fascia di esenzione totale o parziale sotto i 7500 euro in base agli indicatori Isee, già utilizzati per la bolletta elettrica. Da stabilire anche se i possessori di seconde case dovranno pagare l'intero ammontare, la metà o nulla, come sostiene Morando.
Per le case affittate, spetterà agli inquilini, titolari dell'utenza elettrica, pagare il canone. Per non pagare il titolare dell'utenza dovrà dichiarare sotto propria responsabilità di non possedere alcun device. Il governo accelera anche sul fronte della riforma della tv pubblica. L'ultimo strappo con il cda di Viale Mazzini, che ha dato il via libera al ricorso contro i tagli decisi dal governo, ha dato maggior vigore all'azione della maggioranza.
Martedì mattina alle 9 si riunirà il gruppo di lavoro del Pd che deciderà come e dove incardinare il disegno di legge allo studio dell'esecutivo. Ci saranno i vertici del partito, dal presidente Matteo Orfini al vicesegretario Lorenzo Guerini, i sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca Lotti, i capigruppo alle Camere Luigi Zanda e Roberto Speranza, oltre a Salvatore Margiotta, Vinicio Peluffo, Mario Tullo e Marco Filippi. Sono allo studio due schemi di lavoro. Si punta a rivedere la natura dell'azienda, per eliminare i lacci legati all'equiparazione ad un ente pubblico.
L'obiettivo è creare un amministratore delegato in grado di garantire una gestione competitiva e un cda con meno membri rispetto a oggi (l'ipotesi è cinque) e funzioni ridotte. I componenti dovrebbero essere indicati da un soggetto esterno, per garantire indipendenza dalla politica, ed eletti dal Parlamento. Il gruppo di lavoro del Pd dovrà stabilire se incardinare il provvedimento al Senato o alla Camera e svolgere i primi sondaggi con Forza Italia e il Movimento 5 Stelle (che a breve dovrebbe presentare una sua proposta) per capire quali sono i punti di convergenza e tentare di accelerare il più possibile l'iter. Si dovrebbe comunque partire, entro l'anno, da un disegno di legge governativo, che presumibilmente scriveranno Giacomelli e Lotti. Parallelamente a Viale Mazzini il dg Luigi Gubitosi si avvia ad affrontare gli ultimi nodi della sua gestione, a partire della riforma dei tg, in un clima teso dopo lo strappo del cda sul ricorso contro i tagli del governo.
Il mandato scade in primavera, ma, se venisse avviato l'iter per riforma della governance, la prospettiva di una proroga degli attuali vertici, eventualmente fino all'autunno 2015, si farebbe concreta. Martedì mattina è in programma un cda, con all'ordine del giorno, tra l'altro, le vicedirezioni di Rai Sport. In serata poi tutto il consiglio sarà ascoltato in Commissione di Vigilanza Rai.