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Raimondo Mirabile, Futurista

Creato il 20 novembre 2010 da Gloutchov
Raimondo Mirabile, FuturistaE' complicato scrivere una recensione a questo libro. Il futurismo è una questione spinosa e, soprattutto, il modo in cui viene affrontato in questo libro mi ha incuriosito sin dalle prime pagine, però...
Raimondo Mirabile è un signorotto milanese interessato al "sapere". Per questo frequenta i salotti letterari più in auge del suo periodo storico e, soprattutto, è scetticamente curioso nei confronti di tutto ciò che si ricollega al futurismo. Siamo nel 1911. Mirabile è orfano di padre e, al posto di questi, è Gregorio, il suo maggiordomo, ad aver assunto questo ruolo. Lui e Gregorio sono sempre assieme. Soprattutto in questa avventura che si apre con l'improvvisa comparsa di un amico di sua madre, un inglese, che gli si presenta con una storia tanto incredibile da poter essere vera. Si parla di un complotto per la conquista della Terra e la sottomissione della razza umana a una sorta di schiavitù psichica. Tutto ciò perpetrato da una razza aliena che, tra gli uomini, si presenta come una sorta di setta di Eletti. Per aggiogare la razza umana, gli Eletti sfruttano la corrente culturale del momento... ovvero proprio il futurismo, in quanto essa, per certi versi, si avvicina molto al loro modus-vivendi e, soprattutto, gli permette di usare i propri poteri mentali davanti agl'occhi di tutti senza scatenare alcunché se non meraviglia.
Il romanzo vive con una verve tutta sua grazie al personaggio narratore, che non è Raimondo Mirabile, bensì è proprio Gregorio, il maggiordomo. Ciò rende la lettura veramente entusiasmante, se non divertente, proprio grazie ai commenti fuori campo di questo testimone involontario a una vicenda più grande di lui. Appaiono l'aplomb tipico del suo ruolo, le battutine sagaci nei confronti del proprio padrone, le riflessioni autonome nei confronti di questa vicenda. La storia è interessante ma non raggiunge mai un apice emotivo. E' proprio Gregorio che la tiene insieme e che produce la curiosità minima necessaria per proseguire nella lettura. Difatti, sin dall'inizio, il percorso sembra essere tracciato linearmente dalla scoperta degli Eletti sino allo scontro finale... l'unico dubbio è su un lieto fine o meno ma... beh, la parte interessante nasce invece dall'approccio narrativo. E' il testimone che crea la curiosità. Lui non è a conoscenza di tutto ciò che sa Mirabile e, per questo, capita che il narratore non capisca le mosse del padrone e sia costretto a seguirle con fiducia. Anche la salute da sessantenne, le lamentele per i propri acciacchi mentre si trova costretto in situazioni non adatte a un Maggiordomo anzianotto e, perché no, persino i momenti in cui si concede qualche libertà dal proprio ruolo e si serve una tazza di té dal vassoio destinato agl'ospiti di casa Mirabile.Insomma, la bellezza di questa vicenda trascende l'invasione aliena e si focalizza sulla purezza di un personaggio d'altri tempi. Io ho sempre amato studiare i personaggi dei libri e, questo Gregorio Valli, di professione Maggiordomo, mi è piaciuto molto. E' quindi lui che mi porta a consigliare questo romanzo che, altrimenti, perderebbe una buona parte del suo valore.
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