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Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Creato il 09 febbraio 2016 da Lightman

Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Arriva il primo DLC dello sparatutto tattico firmato Ubisoft. Modifiche al bilanciamento, una nuova mappa, e due operatori molto interessanti. Siege non la finisce di migliorarsi e di stupire.

Versione analizzata: Xbox One

Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Articolo a cura di Yuri Polverino

    Disponibile per:
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One

Al netto di chi lo definisce un'occasione sprecata, Rainbow Six Siege è stato uno degli sparatutto più in vista di fine anno: presentatosi sul mercato con tanta ambizione ed idee originali, il titolo Ubisoft ha saputo costruire una community comunque affiatata, che non ha ancora abbandonato i server. Il continuo supporto del publisher, poi, dimostra che gli sviluppatori hanno voglia di correggere gli errori che effettivamente rendevano il prodotto un po' spigoloso, ascoltando la voce dei giocatori e mantenendo attiva la fanbase grazie a nuovi contenuti.
Operation Black Ice, prima espansione di Siege, esce ufficialmente il 9 febbraio dopo un periodo di prova esclusiva per gli utenti in possesso del Season Pass, che oltre ad aver avuto la fortuna di poterlo giocare anticipatamente rispetto al resto dell'utenza si sono visti sbloccare gratuitamente i due nuovi operatori disponibili, senza dover spendere punti fama o crediti R6 per utilizzarli.
Oltre a due sopracitati nuovi agenti, l'aggiornamento comprende una nuova mappa (Yatch), nove skin per le armi, la visuale spettatore online (solo per partite personalizzate), e una serie di correzioni che puntano a migliorare l'esperienza di gioco dei player.
Prima di esaminare nel dettaglio i contenuti di questo DLC, vi consigliamo un piccolo ripasso: andate a recuperarvi la nostra recensione, ed il primo approfondimento sul supporto continuo da parte di Ubisoft.

Gelida e Spietata

Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Tina Lin Tsang, in arte Frost, è cresciuta a Vancouver, nella Columbia Britannica: dopo il collegio militare e la laurea in ingegneria meccanica, è stata inserita nella squadra d'assalto JTF2; le sue conoscenze nel campo della ricerca e salvataggio, oltre che una spiccata abilità nel mantenere lucidità sotto pressione, l'hanno resa la candidata perfetta per entrare a far parte delle forze speciali canadesi.
Appassionata di caccia, sul campo di battaglia utilizza una tagliola in gomma e metallo, in grado di abbattere i nemici. La sua dotazione principale è composta da un letale fucile a pompa (Super 90), e una mitraglietta classica (9mm C1), perfetta per gli scontri a media e breve distanza.
In gioco, Frost è un agente davvero letale. Il suo tappeto trappola è un'arma davvero micidiale: piazzata sotto le finestre, o nei posti più impensabili per i nemici, diventa una vera spina nel fianco del team avversario, che dovrà prestare molta attenzione ad ogni singolo passo, considerando il fatto che la trappola è, molto spesso, difficilissima da individuare: la colorazione e il design di questo oggetto tende a renderlo quasi invisibile se non ci concentriamo a dovere, e se non proviamo a prevedere dove il nostro avversario potrebbe averla piazzarla.
Le armi a disposizione, ci permettono di diversificare il nostro approccio alla partita: spavaldi con il fucile a pompa, prudenti con la mitraglietta (l'arma che ci ha convinto meno, complice una cadenza di fuoco inferiore rispetto alle armi della stessa categoria).
Se non fosse che la trappola non uccide, potremmo tranquillamente dire che Frost è uno degli agenti più forti del gioco. Questo piccolo accorgimento però, contribuisce a rendere più equilibrato il bilanciamento: una volta abbattuti i nemici infatti, dovremmo comunque recarci sul posto noi, o un nostro compagno, per dare il colpo di grazia all'avversario.
Rimane comunque un operatore consigliatissimo per la difesa: padroneggiare al meglio le trappole - previa conoscenza approfondita della mappa - può rivelarsi decisivo per mettere in seria difficoltà i vostri nemici.

Delicato come un colpo di Shotgun

Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Anticonformista di natura, Sebastien Côté, Originario di Montreal, si è arruolato nelle forze armate canadesi attraverso il normale programma di addestramento, potendo così continuare gli studi per laurearsi in criminologia. Dopo aver raggiunto una serie di successi sul campo, è stato selezionato per entrare a far parte della JTF2, dove ha preso il soprannome di Buck.
Estremamente pragmatico e avverso alle esagerazioni, preferisce un approccio diretto all'azione, cercando di evitare l'arsenale ipertecnologico di alcuni suoi colleghi.
Per questo motivo la sua specialità consiste nell'attivazione di un grimaldello (uno shotgun sottocanna di calibro 12), che gli permette di passare in un lampo dal suo fucile d'assalto (o di precisione), al fucile a pompa.
La sua dotazione è composta dai sopracitati fucile d'assalto (C8-SFW) e fucile da cecchino (CAMRS): un arsenale che permette, anche in questo caso, approcci differenti alla missione.
Abbiamo trovato Buck un operatore davvero divertente da utilizzare: ambedue le armi primarie sono valide e grazie alla possibilità di passare immediatamente al fucile a pompa, questo operatore ci darà quasi la sensazione di sentirci invincibili.
Attenzione però, perché dietro all'apparente semplicità di utilizzo, si nasconde molto di più: il grimaldello non ha molta gittata, è ideale per scontri molto ravvicinati, ma padroneggiarlo al meglio ed attivarlo al momento giusto farà la differenza. Ci vorrà insomma qualche partita per comprenderne al meglio le potenzialità.
L'arma di base più utile da sfruttare in combinazione con lo shotgun è probabilmente il fucile da cecchino: in questo modo è possibile giocare in maniera più passiva nelle prime fasi della partita e nel caso, passare al fucile a pompa quando le cose si fanno serie. Il fucile d'assalto è invece molto classico, sia come estetica che come feeling: se siete abituati ad utilizzare questo genere di armi, vi troverete sicuramente a vostro agio.

Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Frost e Bunck, in definitiva, ci sono sembrati due agenti ben concepiti e sviluppati. Le loro specialità possono sembrare un po' troppo potenti rispetto a quelle dei "colleghi", ma usandoli con regolarità scoprirete che sono più bilanciate di quanto sembrano, soprattutto perché richiedono una discreta abilità nel saperle utilizzare. Il timore che Ubisoft potesse rovinare il bilanciamento complessivo dell'esperienza di gioco per spronare gli utenti ad acquistare i nuovi specialisti è quindi in parte disinnescato, anche se le trappole di Frost sono così utili che sembra davvero difficile poterci rinunciare. Se avete un team affiatato, insomma, assicuratevi che qualcuno abbia accesso alla dotazione di questa specialista canadese.

Verso l'artico

Il momento di fare sul serio

Sono aperte le iscrizioni al primo torneo ufficiale di Rainbow Six Siege: in collaborazione con ESL, Ubisoft regala ai giocatori più esperti la possibilità di competere in un vero torneo con qualificazioni online e finali in LAN.
Nell'ultimo approfondimento ci dicevamo un po' interdetti per la mancanza di un supporto competitivo a Siege. Il problema può dirsi risolto: questa competizione promette di scintille, visto l'alto montepremi in gioco! Per qualsiasi informazione, vi rimandiamo al sito ufficiale.

Anche la mappa Yatch è una novità interessante: la squadra Rainbow viene invitata nella baia di Baffin, quando un' imbarcazione, dopo aver speronato un iceberg ed essere rimasta incagliata, è attaccata da un sommergibile non identificato. Ai veterani di Call Of Duty, il look della mappa potrà ricordare la famosa Hijacked, di Black Ops II. Ma vi basterà muovere i primi passi all'esterno e all'interno della struttura per notare le differenza. Yatch è una mappa dal concept molto ispirato: la location "artica" è azzeccatissima, e contribuisce a creare quell'atmosfera di inquietudine e solitudine classica degli ambienti glaciali. L'interno della struttura è composto da più piani, non molto grandi, e che favoriscono in modo netto armi da breve distanza, a sfavore di fucili d'assalto e di precisione. È qui che il nuovo agente Frost dà il meglio di sé, equipaggiando il suo letale shotgun a breve distanza. Anche l'abilità di Pulse si rivela comunque molto utile.
Ovviamente nulla vieta di utilizzare armi da distanza, ma vi toccherà adottare uno stile di gioco molto arguto per riuscire ad avere la meglio all'interno di ambienti relativamente piccoli, e per destreggiarvi in modo efficace nelle rampe di scale all'interno dello scafo. Yatch è senza ombra di dubbio un'aggiunta piacevole all'attuale mapset: risulta migliore di certe insipide mappe base, richiede un approccio molto focalizzato, e impone di fare un bel numero di partite prima di trovarsi a proprio agio e capire i migliori punti di accesso e difesa.

Rainbow Six Siege - Operation Black Ice - Recensione

Oltre alle mappe, e agli operatori, Ubisoft ha fatto alcune modifiche mirate per bilanciare e perfezionare l'esperienza di gioco: il gameplay di base rimane generalmente intatto, ma la riduzione dei rumori per molti gadget, la "sparizione" delle grida degli operatori della squadra avversaria, e la diminuzione dell'intensità delle scie di proiettili dimostrano la volontà di valorizzare gli approcci furtivi. Dal momento che molto spesso gli assalti "sottotraccia" sono quelli che regalano più soddisfazioni ad un team ben affiatato, riteniamo queste correzioni certamente importanti. Anche la rotazione degli obiettivi per i difensori, che sono costretti a difendere zone considerate più difficili da tenere, è un toccasana per la varietà delle partite.
Per la lista completa delle correzioni vi rimandiamo al forum ufficiale Ubisoft; in attesa di poter valutare l'efficacia di questi interventi sulla lunga distanza, il team di sviluppo continua a dimostrarsi attento e attivo. Un atteggiamento esemplare anche di fronte alle difficoltà del lancio, molte delle quali abbondantemente superate.

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