Dura la vita per i cattivi. Se sei quello buono, che fa sempre la cosa giusta, che si comporta sempre alla maniera giusta, che dice sempre la cosa giusta, tutti gli appluasi e la gloria sono per te. Se sei quello cattivo, quello che non ci sta a dire quello che la gente vuole sentirsi dire, a fare quello che la gente vuole tu faccia, ti buttano giù. Nel caso di Ralph, ti buttano davvero giù. Ogni giorno, a ogni partita, Ralph il cattivone viene lanciato giù dal grattacielo, mentre Felix Aggiustatutto, l’eroe del videogame Felix Aggiustatutto, appunto, è portato in trionfo. Ralph invece ogni sera se ne va via solo soletto e torna nella sua discarica, senza niente e senza nessuno. Dura la vita per i cattivi.
"Ho paura. Temo che Cannibal possa demolirci peggio di Ralph..."
La prima parte di Ralph Spaccatutto è molto bella e anche qualche scena qua e là rende il film davvero una chicca. In quanto produzione Disney Animation, così come capita anche a molte pellicole della casa “gemella” Pixar, le parti splendide sono però compensate da altre parti più “commerciali”. Come al solito, quindi, nella seconda parte il film abbonda un po’ troppo di scene avventurose e bimbesche, oltre a meri riempitivi come la sequenza videoclip sulle note di “Shut Up and Drive” di Rihanna. Peccato, perché questo Ralph Spaccatutto è un gioiellino, ma essendo anche un blockbusterone che deve accontentare tutti i tipi di pubblico, finisce per essere un gioiellone mancato. D’altra parte c’hanno speso pur sempre quasi $ 200 milioni per realizzarlo. Io mi chiedo dove li spendano, $ 185 milioni per realizzare una pellicola come questa. La cura per i dettagli certo è pazzesca, le animazioni sono ottime, però $ 185 milioni non vi sembrano un tantino esagerati per un film realizzato al computer? Chi è che se li è intascati?"Che fai a testa in giù?"
"Stavo leggendo la recensione al contrario di Upside Down."
"Ma ti sembra questa una cosa da dire
in un post che leggeranno anche i più piccoli?"
La pellicola cita e omaggia soprattutto i videogiochi del passato, quelli degli anni ’80/’90, quelli vintage: Street Fighter, Mortal Kombat, Sonic, Super Mario, Pac-Man e naturalmente Donkey Kong, di cui Ralph è un po’ la versione umana. Ci sono però anche citazioni più contemporanee, con un cameo di Skrillex in versione dj, che non suona un pezzo dubstep bensì il classico della Disco “Celebration” dei Kool & the Gang, e poi c’è una presa per i fondelli dei giochi attuali come Halo o il citato Call of Duty, quelli in cui è assente la magia dei cari, vecchi videogames di una volta. Ed è spettacolare l’attenzione riservata ai particolari, con alcuni personaggi dei vecchi games che si muovono scattosi contro i movimenti fluidi di quelli moderni.
"Evvai, sono stato premiato con una medaglia e soprattutto un bel voto cannibale!"
Come Toy Story, anche Ralph è poi pure una riflessione sulla natura effimera del successo, su come tutto sia destinato a essere superato, su come tutti siamo destinati a essere dimenticati. Fondamentalmente, questo film non rappresenta niente di nuovo o che non si sia già visto in altre pellicole d’animazione. Il punto è proprio che non vuole esserlo. Ralph il film è come Ralph il personaggio, l’anti eroe di un videogioco sorpassato, che però possiede un fascino vintage che nessuna tecnologia moderna può replicare. Come il fruscio della puntina su un vinile. Come Pulp Fiction che passa per la prima volta davanti ai tuoi occhi su un VHS di discutibile qualità. Come un infinito livello di Super Mario Bros., finito solo dopo aver sudato sette camicie. Il titolo del film però è sbagliato: non doveva essere Ralph Spaccatutto, perché Ralph spacca e basta. (voto 7+/10)The Movie Shelter