Recensione
- Taxi Driver Records
- Anno: 2016
Esordio per questo gruppo toscano sulla sempre più attiva Taxi Driver Records.
Attitudine decisamente punk per questo trio che cala nei territori stoner con un ascia in mano per fare dei bei macelli. La loro proposta musicale è appunto uno stoner rock suonato con la giusta dose di lo fi e tanta furia. Non sempre i Ramachandran vanno sparati a mille all’ora, ma le cose migliori le offrono quando vanno a tavoletta. L’album è un lavoro sul funzionamento del cervello, e ha dinamiche molto interessanti ed originali. Lo stesso nome del gruppo è un omaggio ad uno dei più influenti neuroscienziati indiani. I testi si abbinano benissimo alla musica che risveglia in maniera adeguata i nostri neuroni assopiti. La definizione di power tiro calza a pennello per questo gruppo, che fa della potenza la sua arma preferita, ma non l’unica, dato che sono vari i registri musicali qui padroneggiati. Un debutto più che positivo per un gruppo capitanato dalla forte voce di Sara Corso che è un gran sentire, ottimamente coadiuvata da Andrea Ricci alla chitarra e da Andrea Torrini alla batteria.
TRACKLIST
1.Bandura
2.Cotard
3.Kraepelin
4.Samo
5.Vilayanur
6.Mischel
LINE-UP
Sara Corso – Voice –
Andrea Ricci – Guitar –
Andrea Torrini – Drums –