rammarico per un libro che finisce

Creato il 05 maggio 2011 da Aa
Il motivo della disperazione di chi scrive è la fine del Diario (1660-1669) di Samuel Pepys. Il libro è stato frazionato centellinato sminuzzato suddiviso frammentato ma è finito ugualmente. A Sam, alla fine, mi ero affezionata come a un amico un po' scapestrato, uno capace di dire:
"Ho passato tutta la mattinata ad attendere alla mia pulizia personale perché da cinque settimane vivevo nel sudiciume",
e anche:
"Si tratterebbe di trovare marito a mia sorella. Non si parla per ora di nessun pretendente, ma sarebbe il caso di trovarne uno perché quella poveretta diventa vecchia e brutta",
ma pure:
"Ho passato tutta la giornata in casa con mia moglie e col ragazzo dal quale mi sono fatto leggere la vita di Giulio Cesare e il Trattato della Musica di Descartes, del quale non ho capito niente",
e poi l'immagine della vita perfetta:
"Dopo aver chiacchierato con l'oste ho mangiato un piatto di cacciagione annafiato con ottima birra, e, ripresa la barca, sono tornato a casa al chiaro di luna".

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