Alla fine di Agosto ho trapiantato alcune piantine di Ramolaccio nero tondo d'inverno e successivamente ne ho anche seminato una bustina per prova direttamente in piena terra.
Bene, il risultato è stato soddisfacente in entrambi i casi.
Ovviamente le piantine trapiantate sono cresciute prima e il tubero si è fatto più grosso e rotondo rispetto a quelli seminati.
Ho voluto provare questa coltura principalmente perchè mi è tornato alla mente un ricordo famigliare legato ad un suo utilizzo in medicina popolare come rimedio invernale contro la tosse, avendo questo ortaggio ottime proprietà espettoranti e antitussive.
In questa foto potete vedere uno dei sistemi per estrarne uno sciroppo da prendere a cucchiaini quotidianamente.
Si asporta la polpa al centro del tubero creando un foro ad imbuto verso il basso, meglio che il foro sotto sia più piccolo possibile.
Si riempie di zucchero ( quello che vedete è zucchero grezzo) oppure miele e si lascia macerare 6-8 ore. Lo zucchero estrarrà il succo del rafano che praticamente tenderà a prosciugarsi, anche per effetto dell'esposizione all'aria.
Altro metodo tagliare a fettine sottili, mettere in vaso di vetro sempre con zucchero o miele.
Se vi piacciono i gusti un pò piccanti e pungenti ( di quelli che ti salgono un pò anche su per il naso) è buonissimo anche al carpaccio: cioè tagliato crudo a fettine sottilissime e condite con olio sale e pepe.