Alla fermata “Bologna” sale sul vagone una giovane donna, bruna, snella, capelli corti. Si guarda intorno alla ricerca di un posto libero, infine rimane ferma vicino alle porte e apre il libro alla pagina di cui teneva il segno con il dito indice: è Randagio è l’eroe di Giovanni Arpino. La metro riparte e per il resto del viaggio la ragazza non distoglie gli occhi dal libro, mentre la gente sale e scende accanto a lei. Le passo accanto quando arriva il mio turno di scendere; i nostri sguardi assonnati si incrociano, le dico “Bel libro”, lei sorride, le porte si aprono e io vengo catapultata nello sciame di lavoratori che ogni mattina si riversano dalla metropolitana in città.