Ambizioso il progetto di rimodulare in musica Prog un Film che di per se è già legato a nodo stretto ad una colonna sonora importante come “2001 odissea nello spazio”, ma RanestRane hanno saputo creare un progetto che comunque brilla di luce propria.Il gruppo italiano nasce nel 1998 ed è composto da Daniele Pomo (Drums, fondatore che vanta collaborazioni pop-rock di tutto rispetto come: Dionne Warwick, Patty Pravo, Ron, Tosca, Mietta, Tiziana Rivale, Rovescio della Medaglia, Mariella Nava, ecc…), Riccardo Romano(Keyboard, proveniente dal mondo teatrale ha suonato e composto la musica di “Il mondo è una palla”, “Sogno”, “Fantasia” e “Chiedimi se voglio la Luna”), Massimo Pomo (guitars, ha collaborato con Vernice, Silvia Salemi, Tiziana Rivale e Don Backy), Maurizio Meo (bass, dopo un inizio con i KoxPhidea, Tukiena, Unicomodo, Ondabuena Hotel, Iguazù Project anch’esso ha collaborazioni teatrali con C. Gianetto “La mia cattiva strada”, i Pandemonium, P.Stein, M Paulicelli “Forza venite gente”, “E sulle onde viaggiò”, “Madre Teresa”).Idea originale del gruppo è partire da film celebri per trarre ispirazione, sia a livello musicale che di testi: nascono così Nosferatu il Vampiro (2007) e Shining (2011), due concept album che ottengono un discreto successo, e che come dice Daniele Pomo stesso hanno cercato di affrontare i capolavori cinematografici senza scomodare il rapporto che i registi hanno avuto con le loro ingombranti colonne sonore, senza alterare troppo violentemente le sensazioni degli spettatori legati a quelle musiche.Nel 2013 nasce il terzo concept album “A Space Odissey”, grazie anche a Steve Rothery(chitarrista dei Marillion) che firma con le sue note i brani Materna Luna e Il Monolito di Tycho e Steve Hogarth, (voce del medesimo gruppo) presente nell’inedita e riuscitissima veste di voce narrante.L’ascoltatore è avvolto dalla spazialità del primo brano “Semi”, una lunga suite di oltre diciotto minuti, che predispone al viaggio agli albori della nostra civiltà, dove un branco di scimmie prende coscienza delle proprie capacità e potenzialità grazie al seme dell’intelligenza sparso dal famoso monolite nero, immagine emblematica forse di Dio o di congegno alieno.Si susseguono poi alcuni brani: “Fluttuerò“, che ricorda molto il Battiato prima maniera di Fetus, “Stazione Orbitante Uno”, forse il brano più cinematografico, con le voci del protagonista del film di Kubrick in volo sulla Luna per chiarire il mistero del Monolite nero ritrovato sul nostro satellite, “Materna Luna”, con la splendida chitarra di Rothery che come un pennello virtuale disegna l’atmosfera spazio-fantascientifica, “Clavius”, il cratere e il “Monolito di Tycho”, dove esplodono le tematiche essenziali del film di Kubrick riguardante il ritrovamento del monolite con la geniale introduzione della voce narrante di Steve Hogarth, rappresentando forse la voce di Dio, o di un alieno o di una sentinella dello spazioIl progetto è sostenuto da musica sempre ad alto livello condita da sonorità pulite, senza mai eccedere nell’eccesso di effetti speciali se non nelle voci originali del film il che ne rende piacevole l’ascolto .
Una piccola nota: manca la parte del computer HAL e l’epilogo finale del film che forse sarà oggetto di un nuovo album.http://www.ranestrane.net/