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Proveniente dall'Asia, il ranunculus italianizzato in ranuncolo, deve il suo nome, attraverso diversi passaggi, al nome delle rana. Questo perché molte specie del genere ranunculus amano vivere in posti umidi, acquitrini e paludi, i luoghi tipici in cui vivono gli anfibi.La classificazione scientifica del genere e della specie appartiene a Linneo. Molte varietà di ranuncoli sono perfettamente ambientati in Italia ed esistono anche i ranuncoli selvatici, che crescono spontanei nei prati e nelle zone soleggiate, ma non troppo esposte.Le specie selvatiche hanno in genere 5 petali semplici, ma quelli coltivati possono essere doppi o semidoppi e molto ricchi di petali. Il ranunculus è un bulbo che non supera i 10 centimetri di circonferenza.Lo stelo è dritto e la pianta arriva a circa 40 centimetri di altezza. La sua particolarità è data soprattutto dalla bellezza dei colori dei fiori, che possono essere bianchi, gialli, arancione, rossi o rosa.
Abbiamo visto che i ranunculus amano i terreni umidi; in vaso questa loro esigenza può essere mantenuta, anzi deve esserlo perché la pianta soffre se lasciata in un terreno asciutto, però i ristagni di acqua vanno sempre accuratamente evitati. Il ranunculus ama il sole e ne ha bisogno, ma preferirebbe averlo nelle ore meno calde, soprattutto quando cresce in vaso.Il terreno più adatto a questa pianta è un terriccio organico, leggero, ricco di humus, mantenuto umido, ma non inzuppato.Infine la concimazione, che andrebbe effettuata con regolarità durante il periodo della fioritura, con una frequenza di circa ogni tre settimane; può essere fatta con concime liquido, con azoto durante la fase di crescita e potassio durante la fioritura.Il rinvaso è indispensabile solo ogni due, tre anni, utilizzando terreno come già spiegato, con l'aggiunta di stallatico ben maturo.
Questo genere di pianta non è molto soggetto a malattie ed attacchi di parassiti, soprattutto se tenuto in giusta esposizione ed annaffiato correttamente. Il problema più frequente che il ranunculus può avere riguarda il marciume dei rizomi; per prevenirlo bisogna fare attenzione alle annaffiature, poiché la pianta vuole acqua ed umidità, ma non tanta da rischiare che la parte sotterranea possa soffrire.Il raninculus può essere moltiplicato sia per seme che per divisione del rizoma. La riproduzione attraverso i semi è più complicata e lunga, tuttavia si possono seminare in luogo protetto a fine inverno, ma per avere i fiori bisognerà aspettare almeno un paio di anni. Più semplice e rapida la moltiplicazione per divisone dei rizomi, che vanno trattati come il bulbo madre: interrati in terreno soffice ricco di humus, umido e drenante. Se piantati in inverno e protetti da pacciamatura di paglia, fioriranno in primavera; se piantati a fine inverno, scelta consigliata per le zone più fredde, il ranunculus fiorirà da giugno in poi.
Un fiore così bello, spesso usato nei bouquet da sposa anche per il suo facile abbinamento con altri fiori, ha però un aspetto a cui bisogna fare attenzione. La sua linfa, infatti, quella contenuta negli steli e nelle foglie, può essere tossica se ingerita; non è pericolosa al tatto, quindi la si può toccare, ed è volatile, il che significa che quando i ranuncoli sono falciati e seccati e diventano foraggio per il bestiame, sono del tutto innocui.Il ranunculus ha molte virtù: è astringente, antispasmodico e cicatrizzante, ma è fortemente sconsigliato provare ad usare queste proprietà col fai da te, a causa degli effetti collaterali che un uso non corretto potrebbe provocare.La bellezza dei boccioli del fiore dà origine ad una leggenda che racconta che i ranuncoli fossero i bottoni della veste della madonna, creati utilizzando le stelle del cielo.Nel linguaggio dei fiori il ranunculus rappresenta la bellezza un po' malinconica.