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Dinanzi all’attualità politica, quando è cronaca di fine regime e la passione civile è una variabile impazzita, c’è un diritto inalienabile dell’uomo, che è quello di chiudere gli occhi, lasciar volare l’immaginazione, pensare al repulisti. Quanto più è esecrabile piazzare quattro dolly a Piazzale Loreto per dare la miglior resa cinematografica ai cadaveri appesi, tanto più è nobile prendere dal frigo una birra e stare a sognare. Non si becca mai, ma è proprio quello il bello: il bruto che è in ciascuno di noi si eleva e si edifica. Un esempio.
Esterno, sera. Bettino esce dal Raphael, pioggia di monetine, plebe che ulula.Stacco su Intini. Fa in fretta una valigia, quando bussano alla porta. Trasale, va ad aprire. “Chi è?”. “Lettura del gas”. Si fida, apre ed è la fine: di Intini rimane poco o niente. Povero Intini.
Un sogno a cazzo di cane. Tutti odiavano Intini, ma si finì col riconoscergli onestà e buona fede, la sua forfora al congresso fondativo della Rosa nel Pugno mi fece una struggente tenerezza. E dire che nel 1992 l’avrei fatto sbranare dai cani della Brigata Violante. E piano, dunque, piano con le sceneggiature. Chissà cosa fareste alla Santanché, chissà che fareste a Gasparri e a La Russa, chissà quali violenze alla povera Roccella, chissà che rimarrebbe del povero Sallusti e del povero Signorini – piano, che poi siete proprio voi a doverli calare dalla pensilina, rianimarli e riciclarli per il prossimo regime.
Certo, sognare film di fantapolitica è molto meglio che linciare quel tal sottosegretario, impalare l’architetto caro all’autocrate, rapare a zero delle povere puttane, comunque non abusate del diritto: è inalienabile, ma attenti a non alienarvi e, se vi è possibile, risparmiate i nani e le ballerine. Lasciate stare Ferrara, non c’è sfizio, tanto ve lo ritrovate in tv prima o poi, change or not: filmate la scena della cattura di Gianni Letta, se ci riuscite. Filmate la scena di quando l’oscuro pm finalmente trova la quadra e capisce il ruolo di Bisignani, il filo tra Dagospia e il Velino…
Se guardate e riguardate la scena del plotone di esecuzione che fucila il Papa ne La via lattea di Buñuel, il vostro anticlericalismo si ammansisce. Provate.
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