Rapimento studentesse in Nigeria, è di Boko Haram
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Il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, rivendica in un video della durata di 57 minuti il rapimento delle oltre 200 studentesse nigeriane prelevate a metà aprile dalla scuola che frequentavano.
Cos’è Boko Haram? Un feroce gruppo islamista nato agli inizi degli anni 2000 con lo scopo di imporre la sharia nel nord di questo ricco paese africano. Da un decennio a questa parte, dunque, si è reso protagonista di rapimenti, attacchi a chiese e a comunità cristiane e omicidi. Un paio di anni fa, forse ricorderete, nel tentativo inglese di liberazione di alcuni ostaggi rapiti da Boko Haram sono stati uccisi l‘ingegnere italiano Franco Lamolinara e l’inglese McManus.
Nel video Shekau dice: “Allah mi comanda di vendere le donne e io le venderò. Le prigioniere saranno trattate come schiave, vendute o maritate a forza. Ragazze, dovete sposarvi“. Boko Haram, letteralmente, significa “l’educazione occidentale è proibita” e il messaggio è chiaro. No all’istruzione per le donne. Il loro destino dovrebbe essere un altro.
Se nel mondo occidentale già si susseguono gli appelli anche istituzionali per la liberazione delle ragazze, alcuni parlano di un trasferimento delle adolescenti in Ciad e in Camerun, dove sarebbero state vendute per 12 dollari l’una. Goodluck Jonathan, presidente della Nigeria, ha ammesso il rapimento e garantito che farà tutto quanto in suo potere per liberare le ragazze, avvalendosi anche della collaborazione di Obama per il lungo processo di stabilizzazione del Paese, il più ricco dell’intera Africa (ha superato anche l’economia sudafricana) ma ancora dominato da povertà e corruzione.
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