10 gennaio 2013 Lascia un commento
Tutta gente ai margini, sempre sul bordo di qualcosa ed in attesa del colpo che cambi la vita per sempre.
La vicenda si svolge attorno ad un ippodromo, all’incasso giornaliero da rapinare e ad un piano molto articolato ma nel complesso semplice da portare a termine o meglio sarebbe semplice se non s’infilasse in mezzo la stupidita’ di un uomo e l’avidita’ di una donna.
Storia raccontata attraverso i suoi personaggi di volta in volta protagonisti della loro parte con vicende si intersecano man mano con quelle degli altri in un carosello di avvenimenti fatto da salti temporali e luoghi diversi, pezzi che mano a mano si compongono in un unico quadro.
Non c’e’ confusione nei vari segmenti raccordati tra loro attraverso punti in comune ben precisi e una voce fuori campo che evidenzia nomi, fatti e orari.
Confesso che tolta la qualita’ della fotografia e un non banale movimento di camera, e’ troppo poco per riconoscere Kubrick, per quanto saperlo, aiuti a comprendere la qualita’ tecnica sin da quei tempi eccellente, senza parlare del montaggio, altro colpo in canna nel futuro del regista.
Di Kubrick si inizia a riconoscere il lavoro sugli interpreti e col senno del poi la predisposizione ad affidarsi a chi conosce, sia nel reparto tecnico che attoriale. Testo non suo e anche questo sara’ una costante negli anni a venire e infine si, le premesse di un futuro radioso, a ben guardare ci sono, nella regia certo e senza scordare una sceneggiatura serissima che non puo’ esimersi dall’essere anche beffarda.
E’ proprio vero che si e’ grandi sin da piccoli…