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Rapinatore per gioco di Jorge Real e Antonio G. D’Errico

Creato il 12 agosto 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Cosa significa, alla fine, giocare d’azzardo? E’ una perversa passione per il rischio, un crimine o una malattia? Rapinatore per gioco è la storia vera di qualcuno che, come tanti, ha reso la propria vita totalmente dipendente dai tavoli da gioco.

gioco
Il giocatore d’azzardo esprime un ego che non riesce a controllare. Perde l’affetto dei suoi genitori, il bene della ragazza che ama, la sincerità delle amicizie. Si circonda solo di persone interessate a procurarsi denaro da consumare nel gioco, al casinò, alle corse dei cavalli, frequentando bische clandestine.

Paolo Pennacchione è il protagonista di questa storia vera. Nato a Ortona in provincia di Chieti, da una famiglia di umili origini, viene sopraffatto dal suo bisogno irrefrenabile di denaro da puntare al tavolo da gioco o su una tris di gare di cavalli. A un certo punto, il suo bisogno patologico del rischio, della scarica adrenalinica, gli impone di alzare il tiro. Iniziano i suoi rocamboleschi “prelievi illegali” come rapinatore di banche. A poco più di trent’anni si rende artefice di quaranta rapine, per un totale di alcuni milioni di euro.

Si aprono i cancelli della prigione, che lo custodiranno per qualche tempo. Chiede e ottiene misure alternative. Le sfrutta non per restare a casa e meditare sui suoi sbagli ma come occasioni per continuare a realizzare altre rapine e altre puntate al gioco di cui non può farne a meno. Ritorna in carcere. Entra e esce. Per un periodo si trasferisce in Spagna. Guadagna anche qui il “privilegio” di un posto nelle prigioni andaluse.

Attualmente è recluso presso il carcere di Ancona. Ma Paolo Pennacchione è da tenere in carcere o è da curare come ludopatico grave?

Jorge Real nasce in Venezuela. Dopo essere stato per molti anni pilota della CIA e averne tradito la fiducia in quanto si era trasformato in un trafficante internazionale di droga, viene arrestato in Italia e poi estradato in Spagna, dove sta scontando la pena. Il suo primo grande successo letterario Il volo del silenzio tradotto in molte lingue, in Italia è stato pubblicato con un eccezionale riscontro di pubblico e di critica da Longanesi.

Antonio G. D’Errico è scrittore, sceneggiatore teatrale, televisivo e cinematografico, autore di thriller e romanzi. Terzo classificato al Premio Scerbanenco, col voto della giuria e dei lettori, e al Premio Cesare Pavese per la narrativa con il romanzo Montalto. Fino all’ultimo respiro. Nel 2011, scrive per Rizzoli la biografia di Eugenio Finardi, Spostare l’orizzonte. Con Edizioni Anordest ha pubblicato la biografia di Marco Pannella, Segnali di distensione e il volume Camorra, confessioni inedite di Mario Perrella boss pentito del rione Traiano di Napoli.

Rapinatore per gioco, pubblicato da Edizioni Anordest, è in libreria al prezzo di Euro 14,90.



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