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Rapporti umani a km zero

Da Martina Frattini @frattini88
Rapporti umani a km zero
L'inverno, si sa, è un periodo freddo, grigio e buio. 
E' un qualcosa d'inevitabile al quale non si può sfuggire, come la castagna che ti cade in testa forte la mattina prima di entrare in Università, ricordandoti che la gelida Regina sta arrivando, preceduta dal suo corteo di Dame colorate d'arancio. 

Possiamo ritardare il momento in cui non potremo più uscire con le gambe nude e saremo obbligate ad indossare guanti-sciarpa-cappello (la triade diabolica), continuare a sperare in una bella giornata di sole, sedute al tavolino di un bar con le amiche, bere il latte freddo con i cereali e mangiare insalate, ma ancora per poco. Prima o poi saremo costrette ad imbacuccarci, sederci all'interno del bar e mangiare polenta in una baita di montagna…! La buona notizia è che non tutto è perduto. Esistono cose bellissime da fare anche in inverno: sciare, pattinare, mangiare castagne e cibi fumanti, indossare il cachemire, dormire sotto il piumone, non sudare, sentire il profumo della neve che sta arrivando con una gioia dentro come da bambini, quando aspettavamo con ansia la campanella, per poter uscire da scuola a giocare. 

Il Natale, i regali di Natale, le luci, gli affetti, i ricordi. Il Capodanno, la Befana e il Carnevale.L'inverno poi è il periodo ideale per fare l'amore, quello della scusa del scaldiamociunpo'

Una vera gioia insomma, se non fosse che questo periodo, anche se in grado di regalare grandi emozioni se lo si affronta con ottimismo, resta comunque per sua natura freddo, grigio e buio. Le relazioni umane per forza di cose si raffreddano, lasciandoci molto più soli, se non si fa qualcosa per correre ai ripari. Allora ecco tre consigli molto personali su cosa fare per riscaldare il rigido inverno che si avvicina, accendere la candela che è dentro di voi, infiammare le vostre menti e i vostri cuori.

  • L'inconfondibile tristezza della torta al limone
Rapporti umani a km zero
Un libro che parla di una ragazza che sente, mangiando una pietanza, i sentimenti di chi l'ha cucinata.

Una chicca per chi ama cucinare, qualcosa su cui riflettere anche per chi non ama farlo. Attraverso le parole dell'autrice ci soffermiamo a pensare a quanto sia importante cucinare con amore, perché alla fine è vero che le nostre emozioni si trasmettono nel piatto. Un piccolo gioiello, che ci insegna a riscoprire le relazioni umane, all'interno e all'esterno della famiglia, passando attraverso il canale preferenziale del cibo, ma anche della sensibilità verso l'originalità di certe persone. Un libro che parla di persone speciali, quelle che hanno quel qualcosa in più, che spesso non le rende facilmente comprensibili agli occhi del mondo, che le fa apparire con qualcosa in meno o di troppo, ma che in realtà sono le persone più importanti, quelle in grado di sorprenderci, completarci proprio perché sono così distanti da noi, quelle che ci amano a modo loro, ma perdutamente, quelle che ci lasciano senza fiato da tanto ci mancano quando non ci sono più. 
  • A casa (o meglio in cucina!) dello Chef
Sempre per restare in tema cibo, perché si sa in inverno noi umani abbiamo un bisogno crescente di assumere calorie per scaldarci, la seconda cosa da fare è andare a far visita ad uno chef. Non a casa sua, quello non interessa a nessuno, ma nel suo regno. Non c'è bisogno di essere dei maghi in cucina: ognuno di noi ha un posto dove ama rintanarsi per gustare qualcosa. Quello che vi suggerisco è di chiedere al proprietario o allo chef di farvi vivere un'esperienza. La riuscita dipenderà dalla disponibilità del soggetto, ma generalmente, aiutandovi con un sorriso o provando in posti differenti, troverete prima o poi la persona disponibile a farvi cucinare qualcosa, farvi preparare un cocktail, insegnarvi un processo produttivo o semplicemente darvi preziosi consigli.

Io lo faccio sempre e vi assicuro che il divertimento è assicurato: sarete in compagnia, parlerete, riderete, vi sporcherete forse, imparerete molto più del solito, con la velocità e la facilità con la quale una spugna assorbe l'acquaNon sarei mai riuscita ad esempio a fare una cheesecake dritta senza i consigli del mio pasticcere preferito. Ho provato a fare il pane in un forno, ho imparato che un filetto cotto bene si deve far rotolare anche sui lati, ho visto fare una splendida crema di cioccolato fatta in casa da amico che ha un amico pasticcere, disponibile a spiegare i trucchi del mestiere. Sono finalmente riuscita a fare dei muffins soffici, alti e belli (e buoni!), dopo che un'esperta mi ha praticamente obbligato a comprare la teglia, dicendomi che la mia persistenza nel volerli fare senza era una dolce utopia, quanto il credere ancora nel Principe azzurro (quanto aveva ragione!).Qui sono nel ristorante in montagna dove vado sempre a mangiare gli spätzle più buoni dell'universo e dove il proprietario una sera mi ha messo ai fornelli dicendomi: << Dato che ti piacciono così tanto, ti insegno a farli così te li fai a casa (e la smetti di stressarmi) >>Un'esperienza unica, soprattutto quando gli hai rovesciato una bella mestolata di impasto sulla mano per sbaglio!

Rapporti umani a km zero
Rapporti umani a km zero

  • Le reti personali a km zero
Siamo così infervorati dal cercare di diventare qualcuno di diverso, che non ci fermiamo mai a pensare a quanto sia interessante quello che ci circonda. Non sperimentiamo la vicinanza, perché non profuma di sogno, perché fa molto più figo raccontare di aver conosciuto persone strane in posti lontanissimi dal nostro quotidiano.

Sono una grande sostenitrice del viaggio, ma credo che, in un periodo come questo, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per mancanza di soldi, possiamo dedicarci tranquillamente e con gioia alla riscoperta del Nostro km zeroCome per i prodotti che mangiamo insomma, per i quali l'attenzione alla vicinanza, un po' per moda, un po' per crescente consapevolezza, si fa sempre più intensa. Quindi via libera alla visita di città piccole, ma stupende, dove poter soggiornare spendendo poco, mangiando sempre bene, rimanendo immersi in un'atmosfera ricca di cultura. Non solo la cultura intesa come arte, storia e scienza, ma quella cultura tutta nostra, quel nostro particolare modo di essere italiani gioiosi, affettuosi ed ospitali, che ci fa piacere nel mondo (subito dopo la pizza, ovviamente!).Andate ad una sagra

Parlate con le persone nel vostro quartiere, nei negozi o seduti al tavolino di un bar, sorridete e salutate, imparate ad ascoltare. Allargate la vostra cerchia di amici il più possibile, uscendo con amici di amici, amici di colleghi. Con i nemici, con persone diverse, persone che vi incuriosiscono, persone che pensate di non capire o con le quali pensate di non avere nulla in comune. 

Via libera ai mercatini dell'usato, alle feste di quartiere, ai locali e ai ristoranti piccoli, nostrani, autentici, con il proprietario che alla fine si siede al tavolo con voi.Insomma cercate di sviluppare il più possibile la vostra rete a km zero e vi sentirete più al calduccio in questo inverno che sta arrivando, pronti per volare, anche lontanissimo come fanno le rondini, la prossima primavera.

Rapporti umani a km zero


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