In occasione della della 23esima edizione di WAN-IFRA Italia, conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana dedicata alla stampa industriale e alle nuove frontiere della stampa digitale, è stato presentato il Rapporto 2010 sull’industria Italiana dei Quotidiani.
Una sintesi dei dati del rapporto è stata rilasciata ieri e la maggior parte dei commenti si sono con centrati sulla sensibile riduzione delle vendite dei quotidiani.
Sia per evitare di contribuire all’info obesity dilagante che per fornire una prospettiva distinta, dalla presentazione mi pare interessante estrapolare i dati forniti relativamente ai ricavi dei giornali nel nostro paese.
Come è possibile rilevare dal grafico sottostante, l’incidenza dei ricavi derivanti dalla vendita dei quotidiani passa dal 53% del 2006 al 54,2% del 2009. Questo dato evidenzia quale sia la distanza dal panorama statunitense che ha un incidenza dei ricavi da pubblicità mediamente dell’80%. Richiama l’attenzione sulla necessità di lavorare su ciò che di concreto, ad oggi, esiste e, soprattutto, sull’attualità e la rilevanza del canale di distribuzione commerciale del prodotto: le edicole.
- Andamento dei Ricavi Editoriali 2006/09 -
Un altro dato che vale la pena di evidenziare è relativo al prezzo medio di un modulo pubblicitario, che si è dimezzato nell’ultimo decennio. Questo evidenzia la debolezza strutturale della stampa come mezzo di comunicazione in termini di proposta agli investitori pubblicitari e, poiché complessivamente i ricavi di quest’area sono diminuiti del 16%, evidenzia un affollamento sul mezzo che non fa che renderlo ulteriormente meno attrattivo per la pianificazione di campagne pubblicitarie.
Continuiamo pure a parlare dell’iCoso ®.
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