Rapporto Nazioni Unite: abusi e morti nel mondo
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Il report realizzato dall’ONU e pubblicato ieri dalle Nazioni Unite ha dell’incredibile: nei centonovanta Paesi che sono stati oggetto dell’indagine, centoventi donne hanno subito violenze e abusi sessuali e sono invece novemilacinquecento i bambini morti solo nell’arco del 2012.
Basti pensare che per l’italiano medio è ordinaria amministrazione accendere la televisione e venir a conoscenza tramite il telegiornale che un gruppo di ragazzini della Roma bene hanno violentato una ragazza di quindici anni. Come è quasi normale sentire di abusi o violenze, da parte delle maestre a scuola o da preti negli oratori, ma anche semplicemente in casa dai genitori. Per quanto notizie del genere siano sconvolgenti per i Paesi più industrializzati, e che quindi dovrebbero avere un livello di istruzione più alto, in altri lo stupro di una ragazza non ancora ventenne passa inosservato, e raramente i responsabili vengono puniti.
Anche le punizioni corporali sui bambini non sono da meno, registrate in quasi tutti i Paesi oggetto dell’indagine Ma i dati non possono essere veritieri, in quanto i minorenni molto spesso non denunciano il fatto, per paura di ritorsione o di non essere creduti. Anche per questo gli enti che si occupano della questione non hanno molto potere, e intervengono per quanto possibile.
Il problema, avverte l’Unicef, si sta espandendo anche in Europa, nonostante vi siano numerose leggi che puniscano gli abusi e la violenza sui minori.
di Alessandro Bovo
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