Mostra personale di Aftab Ahmed
Albero orientale Aftab Ahmed olio su telaPaesaggio Aftab Ahmed Olio su VellutoBosco in chiaroscuro Aftab Ahmed-olio su telaBosco di notte_ Aftab Ahmed olio su vellutoA cura di Francesco Tadini e Melina Scalise
Dal 27 settembre al 4 ottobre 2014
INAUGURAZIONE ORE 18
Nella società interculturale la capacità di comunicazione tra culture diverse e la creazione di nuovi equilibri è fondamentale per la nascita di un’umanità sempre più appartenente al Pianeta e alla tutela dello stesso. Lo sviluppo dei trasporti e il web hanno cambiato i nostri confini e il loro significato. Si è avviato un processo non facile e non privo di contrasti che lentamente trasformerà il modo di relazionarci ai luoghi e di conseguenza il senso di appartenenza alla nostra casa, alla nostra città, Nazione o Pianeta.
All’interno di questo processo di cambiamento troviamo nell’arte esempi di fusione interculturale che tracciano una nuova iconografia e delineano un linguaggio comune nel quale riconoscerci e individuare il “terreno comune”.
Per esplorare questi cambiamenti che daranno volto a una società sempre più mista per razze, culture e religioni Francesco Tadini e Melina Scalise propongono, cominciando da questa esposizione di Aftab Ahmed, un percorso di artisti provenienti da culture diverse che vivono lontano dal loro paese d’origine.
Aftab Ahmed, pittore pakistano da anni in Italia. La sua pittura racchiude caratteristiche di due culture diverse l’islamica e l’occidentale. Egli parte da un pattern di cerchi concentrici multicolore che ricordano concettualmente l’arabesco ovvero la forma geometrica o fitoforme scelta per abbellire per esempio le moschee e lo moltiplica sulla tela o sul tessuto (il velluto) fino a costituirne figure e paesaggi più vicine alle immagini della pittura occidentale.
Per Aftab ogni quadro risulta composto da una miriade multicolore di piccoli cerchi che ricordano dei micro mondi, delle micro cellule che, nel loro distribuirsi nello spazio creano il macromondo, ovvero il paesaggio, le figure e le cose.
L’effetto è sorprendente per la precisione del dettaglio, per la pienezza dei colori e per la straordinaria composizione degli elementi. Specie negli ultimi lavori, l’artista pur riproponendo in modo ripetitivo un pattern riesce a creare un dinamismo dei singoli elementi che sembrano muoversi nello spazio della tela fino a comporre quasi in modo casuale, come le nuvole, forme e paesaggi.
La mostra a Spazio Tadini durerà una settimana e presenta gli ultimi lavori. Sarà seguita da un’esposizione che ne traccia il percorso di ricerca presso la Casa delle Culture del Mondo della Provincia di Milano in via Giulio Natta,11 con inaugurazione l’8 ottobre 2014.