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Nella mattinata di ieri, a Piacenza, si è tenuto un convegno di cui non abbiamo volutamente parlato, perchè prima volevamo verificare se i nostri timori erano fondati. E infatti lo erano. Il convegno in questione, dal titolo "MASCHIO E FEMMINA LI CREÓ", è stato organizzato dall'Unione Giuristi Cattolici ed è stata - come è facile intuire - un'occasione per ribadire il punto di vista cattolico riguardo al rapporto che dovrebbe intercorrere fra le leggi italiane, le unioni omosessuali e la lotta all'omofobia. Un punto di vista fortemente contrarioa qualsiasi forma di riconoscimento, tant'è che per affermare le loro argomentazioni hanno convocato una serie di nomi abbastanza importanti, a livello nazionale, nella battaglia ai diritti omosessuali e nella promozione della famiglia nel senso più tradizionale possibile (che evidentemente - in questo contesto - viene considerata l'unico possibile). Potete leggere l'elenco degli intervenuti e gli argomenti delle conferenze, nella locandina qui sotto (cliccateci sopra per ingrandirla).
Inutile dire che non condividiamo questo punto di vista, ma poichè ognuno ha diritto ad esprimersi come meglio crede non ci permettiamo assolutamente di criticare l'iniziativa in quanto tale. Quello che però ci preme sottolineare è che, in occasione di questo convegno, la stampa locale (e non solo) ha dedicato pagine e pagine all'evento. Il quotidiano LIBERTÀ, nell'ultima settimana, gli ha dedicato un' intera pagina al giorno, dando agli ospiti un ampio magine di intervento. Oggi, per fare il resoconto del convegno, le pagine sono state addirittura due. Se volete leggere il resoconto, per farvi un'idea del tenore del convegno, potete cliccare sulle immagini seguenti.
Per dirla tutta, in alcune critiche al Festival del Diritto, ci è parso di cogliere anche qualche allusione al nostro incontro sulla situazione legale delle persone transessuali in Italia. Incontro al quale, per inciso, LIBERTÀ ha dato uno spazio relativamente esiguo (il suo concorrente LA CRONACA, è stato più generoso). In ogni caso prendiamo atto che, ancora una volta, il peso di chi ha il potere e l'influenza per promuovere le sue affermazioni è diverso da quello che può avere chi non ha le spalle altrettanto coperte. Tra l'altro sul volantino leggiamo che il convegno è stato realizzato con il contributo (e quando si parla di contributo si parla anche di sostegno economico) della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Confindustria Piacenza, della Camera di Commercio di Piacenza e dell'Opera Pia Alberoni, che ha anche messo a disposizione la sua prestigiosa sala degli Arazzi...
La domanda è: se le argomentazioni di questo incontro erano così forti, era davvero indispensabile tutta questa mobilitazione di enti, fondi, nomi prestigiosi e contesti lussuosi? Sia come sia ci ha lasciato molto perplessi anche il contenuto degli articoli comparsi sull'altro quotidiano di Piacenza, ovvero LA CRONACA. Per leggerli potete cliccare sulle immagini sottostanti.
L'articolo di Sandro Pasquali, per la precisione, contiene una quantità di inesattezze davvero notevoli (Gay Pride a Bergamo? Veramente si trattava di una fiera del turismo in cui si lasciava spazio ai tour operator specializzati in turismo omosessuale...), a partire dal titolo. Infatti i gay piacentini non si sono mai espressi, ufficialmente o meno, riguardo a questo convegno. Anche perchè nessuno li ha mai interpellati al riguardo. Questa tendenza di certa stampa ad inventarsi le notizie non fa bene nessuno, e men che meno alla stampa stessa, che finisce per perdere credibilità e lettori. Al di là di tutto, però, l'astio e l'atteggiamento accusatorio nei confronti degli omosessuali che - stando alla stampa - trasudava da questo convegno, dimostra una volta di più quanto è importante operarsi per diffondere la cultura dell'integrazione e del rispetto. Anche con i pochissimi mezzi che ha a disposizione un piccola associazione di volontariato come la nostra.
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