RASSEGNA STAMPA/ “Perfetti innamorati” format prevedibile e inesistente

Creato il 20 gennaio 2011 da Iltelevisionario

Rassegna stampa dedicata al numero zero, che probabilmente rimarrà tale, della trasmissione di Raiuno Perfetti innamorati, trasmessa martedì 18 gennaio e condotta dalla coppia formata da Georgia Luzi e Marco Liorni. La puntata ha infatti registrato uno scarso ascolto, pari a quasi 3 milioni di telespettatori.

«Perfetti innamorati», format inesistente

(A fil di rete di Aldo Grasso - Corriere della Sera) Si fanno esperimenti in Rai, si guarda al futuro. Per questo è stato riesumato uno dei famosi giochini preadolescenziali – «dire, fare, baciare, lettera, testamento» – e trasformato in format da Pasquale Romano (il cognato di Alberto Castagna, l’autore preferito da Alda D’Eusanio). Adesso si chiama «Perfetti innamorati» e vede cinque coppie di promessi sposi impegnati in prove demenziali pur di vincere un «favoloso viaggio di nozze».

Rimane il clima preadolescenziale, affogato in un mare di sdolcinature, di giuramenti di amore eterno, di tutte le finte verità tipiche dei people show (Raiuno, martedì, ore 21,10). A condurre la puntata pilota sono stati chiamati Marco Liorni (che almeno sa presentare) e Georgia Luzi, una bambolina di scarsa personalità, poco favorita dalla voce.

Ormai l’aspetto più curioso di questi spettacoli è rappresentato dalla giuria, una componente immancabile (nel gioco delle parti spesso la giuria è più importante dei concorrenti), da annoverarsi fra i nuovi mestieri che la nostra società è riuscita a creare (sulla composizione delle giurie ci sarebbe da scrivere un piccolo trattato).

Pazienza vedere Kaspar Capparoni in coppia con Veronica Maccarone; pazienza vedere Fiona May con il marito Gianni Iapichino (i due hanno generato i pargoletti della pubblicità Ferrero, Dio li abbia in gloria!); ma che ci facevano Stefania Sandrelli e Giovanni Soldati? Se pensiamo ai film interpretati dalla Sandrelli è difficile liberarsi dal patetico che suscitano le sue attuali apparizioni in tv; se pensiamo che Giovanni è il figlio del grande Mario Soldati, i più cupi pensieri si impadroniscono dello spettatore.

In un programma del genere non c’è nulla da recensire perché il format è inesistente; resta solo un’altra sensazione del tempo. Non quella del tempo che passa, ma quella del tempo che non passa. Una perfetta metafora del nostro Paese.

Quegli sposini sommersi dalla retorica

(di Dina D’IsaIl Tempo) Ancora un numero zero per la rete ammiraglia (dopo «Adamo&Eva», «Il Pubblico da Casa» e «24 Mila voci») che stavolta non decolla a causa di un format troppo prevedibile e noioso. Gli sposini (tanto tradizionali da apparire fantascientifici) sbandierano il loro amore, sfidandosi in una serie di gare nostalgiche e anacronistiche, tra dire, fare, baciare, lettera, testamento. Le cinque coppie in gara contavano per giunta sull’aiuto dei familiari, sempre dimostrando di essere affiatati, innamorati e pronti a fare il grande passo. La solita giuria di vip (composta da una insolitamente apatica Stefania Sandrelli a fianco del silensioso compagno Giovanni Soldati e da un Capparoni senza verve) decideva di volta in volta quale coppia salvare, fino alle due prescelte per il rush finale in corsa verso il sospirato (e fantozziano) premio: un edulcorato viaggio di nozze. I promessi sposi rappresentavano l’apoteosi della retorica, totalmente privi di autoironia: c’era la coppia che si è innamorata in un villaggio vacanze, due napoletani, una segretaria con il suo capo e così via, con le uniche varianti che rievocavano amori nati su Facebook e sui blog. Mentre i due presentatori non riuscivano a staccarsi dalla scaletta, quasi fosse il loro leggio sull’altare. Marco Liorni, storico inviato de «Il grande Fratello» per ben 7 edizioni, è riapparso un po’ polveroso in video resuscitando dai microfoni di Rds. L’incantevole fatina Georgia Luzi, conosciuta al grande pubblico grazie a «I raccomandati» con Pupo e alla scorsa edizione di «Unomattina Estate», accanto a Liorni perdeva la sua deliziosa sagacità, rivelandosi una bella bambolina smarrita tra le bomboniere. Il risultato era una sorta di tenera forzatura applicata al più classico dei varietà. «Perfetti Innamorati» è tuttavia riuscito a superare nella sua realizzazione il livello televisivo di «Adamo ed Eva», che però a Natale ha superato i 4 milioni e il 17% di ascolti, mentre lo show della coppia Liorni-Luzi si è fermato a 2.927.000 telespettatori con uno share del 10,97%.

Perfetti innamorati, che paura!

(Cose di tele di Alessandra ComazziLa Stampa) Era una puntata pilota, e chissà che fine farà l’idea. Ah, un’ideona davvero. Alcune coppie che stanno per sposarsi narrano il loro amore in tv, poi si esibiscono in qualcosa, canto, ballo. «Perfetti innamorati», Raiuno, con Georgia Luzi e Marco Liorni, uno più spaesato dell’altro, è stato seguito da 2 milioni 927 mila spettatori, che per l’ammiraglia Rai sono pochissimi ma per una simile trasmissione sono un’enormità. La stessa domanda che si rivolgeva ieri ai caporioni di Canale 5 a proposito del programma della D’Urso, chiuso per mancanza di ascolti nonostante la deriva boccaccesca e/o lagrimevole, si pone ora a quelli di Raiuno: ma come vi viene in testa di trasmettere una cosa così, ancorché numero zero? Di nuovo gli sposi, di nuovo l’ammore, di nuovo la confidenza napoletana di fronte alle telecamere e il più bel giorno della mia vita, e le prove di abilità e le valutazioni di un’inevitabilmente apatica giuria. Aiuto. Mengacci in «Scene da un matrimonio» di Ippoliti (1990) era avanti anni luce. Ma se ne accorgono nelle tv generaliste che il pubblico va avanti, non parliamo dei giovani, che si fanno il loro palinsesto incurante delle trasmissioni stantie e pure del «satyricon» presidenziale? E i sorrisi degli sposi non trovano più complici. E la frase di una di loro: «Io e te, tu e io, per sempre» mette più che altro i brividi.



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