Rassegnati al maelström dell'accademia

Creato il 23 marzo 2012 da Zfrantziscu

Sbaglio o c'è in giro una sorta di rassegnata costatazione che nulla possiamo contro il muro di gomma dell'ufficialità archeologica e contro il suo maelström che tutto inghiotte e tutto digerisce? Sbaglio o quel che Efisio Loi ha chiamato “protervia negazionista” ha praticamente vinto la sua battaglia del silenzio? Aba Losi ha tentato di avere notizie sulla “rotella” palesemente scritta, trovata nel nuraghe algherese di Palmavera e ha aspettato invano, ottenendo risposte vaghe ed elusive da chi per professione dovrebbe essere la quintessenza della precisione scientifica. Armando Saba, come riferisce Gigi Sanna, ha trovato una statuina raffigurante il dio egiziano Anubi, ha consegnato il reperto alla Soprintendenza di Cagliari che pavlovianamente lo ha dichiarato un falso, ha fatto origras surdas alla richiesta di Saba di riaverlo indietro, lo avrebbe impudentemente esposto non come oggetto falso, va da sé, e poi precipitato nel silenzio. Questo per citare solo gli eventi più vicini a noi, tralasciando le vicende della navicella fittile di Teti, del coccio di Pozzomaggiore e via via i vari nascondimenti di quanto appare eretico ai deisti della Soprintendenza. Suoi dirigenti hanno la faccia tosta di lamentarsi per la scarsa stima di cui quell'ente statale a volte gode. Se si hanno il tempo e la voglia di andare indietro verso vecchi articoli di questo blog, si troverà facilmente come le critiche dell'operato delle Soprintendenze di Cagliari e di Sassari, e a volte le franche denunce del loro maloperare, suscitavano commenti per di più indignati. Ora non più: la rassegnazione ha la vinta. Il contatore delle visite non dà numeri mediamente diversi dal passato, anzi. Questo significa, credo, che gli articoli di denuncia della protervia accademica sono letti come nel passato. Ma a differenza del passato è subentrata una triste acquiescienza.

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