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Ratchet & Clank: Nexus – Recensione

Creato il 17 novembre 2013 da Videogiochi @ZGiochi

Ratchet & Clank: Nexus – Recensione

Cover Ratchet & Clank: Nexus

PS3 TESTATO SU
PS3

Genere: ,

Sviluppatore: Insomniac Games

Produttore: SCEE

Distributore: Sony

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 20/11/2013

Pegi 7 PS3

EUR 29,68

VISITA LA SCHEDA DI Ratchet & Clank: Nexus

Pro-1Estremamente gradevole per l'occhio Contro-1Livello di sfida largamente accessibile anche alla difficoltà più elevata

Pro-2Umorismo sempre in prima linea ed elementi riconoscibili dai fan Contro-2Dura meno della metà di ogni altro Ratchet & Clank

Pro-3Gameplay storico ma solido come il marmo e con piccole aggiunte Contro-3Il finale lascia intendere come si tratti di una produzione in secondo piano

Ratchet & Clank: Nexus è il saluto definitivo da parte di Insomniac alla console Sony di attuale generazione, la Playstation 3, oramai già avviata alla meritata pensione, ma anche un regalo a tutti quei giocatori che nel corso degli anni hanno imparato ad amare il brand e si sono affezionati al suo gameplay solido come una roccia, al character design esperto e curato nel dettaglio ed alla sua immancabile ironia. Gli sviluppatori chiedono 30 euro per circa 5-6 ore di gioco magistrali, ma comunque quantitativamente misere e contenutisticamente frettolose seppur concise nella migliore delle maniere. A noi il prodotto è sembrato ottimo, graficamente forse uno dei più gradevoli, data anche la minore mole a carico dell’engine di Insomniac, ma confezionato ad hoc per gli amanti decennali del Lombax e del suo fidato ingegnere robot.

Ratchet-and-Clank-To-the-Nexus-3

Un pacchetto col fiocco, ma solo un pacchetto!

La natura spin-off del prodotto in questione appare chiara sin dai primi istanti, in cui ci si rende ben presto conto di quanto le vicende narrate non siano certo il punto focale di questo ultimo capitolo del brand, a causa di un input narrativo poco stimolante che, ve lo garantiamo, non riuscirà a riscattarsi nemmeno sul finale e di un’impronta fin troppo lineare delle vicende. Si tratta comunque di uno capitolo che rispetta a pieno la linea del tempo, che si colloca qualche tempo dopo le vicende di Ratchet & Clank: A Spasso Nel Tempo, dove, in seguito alla distruzione del Grande Orologio, si sono aperte alcune crepe dimensionali confinanti con l’Antiverso. Ciononostante, la narrazione in sé e per sé procede spedita e senza intoppi, gravata forse da una presenza troppo invasiva delle cut-scene, che specie nelle fasi iniziali di gioco sbucano ad ogni manciata di passi, provocando un leggero fastidio a noi che bramavamo di poter usufruire presto delle nostre bocce da fuoco.

Tutto ha inizio a bordo della Nebulox 7, una nave carceraria dell’esercito di Polaris con la quale Ratchet e Clank stanno trasportando una pericolosa criminale, Vendra Prog, da sbattere in cella. Le cose però si mettono male ed il fratello dell’imputata, Neftin Prog, attacca la Nebulox servendosi dei fidati mercenari Thug, provocando delle spiacevoli conseguenze. Ovviamente il nostro compito è ancora una volta quello di salvare il mondo dalla volontà di Vendra di ritrovare i propri simili aprendo un varco dimensionale nell’Antiverso, senza troppe scuse, ed il gioco si prenderà anche in giro più volte in questo senso, rendendo più godibile nel complesso una vicenda la cui banalità è funzionale alla sua irriverenza. Non mancherà l’apparizione dell’ “indesiderato” Quark ed un tributo ai fan storici nel museo di storia intergalattica, con una sala dedicata ai villain di tutta la saga ed una ai grandi eventi di cui i due si son fatti protagonisti durante i capitoli precedenti; più qualche piccolo easter egg che ben si aggancia allo stile del brand.

Quando si parla di Ratchet & Clank, lato gaming, si fa necessariamente riferimento alla forte giocabilità che lo ha sempre contraddistinto nonostante sia rimasta pressoché invariata nel corso delle generazioni. Laddove il fulcro del lore risiede nell’umorismo sagace, o quello del comparto tecnico ed artistico verte principalmente sul freschissimo character design e sulle animazioni, il gameplay ha sempre riposto il proprio successo su quella famosissima ruota delle armi, dalle più disparate funzioni, sui gadget e sulla varietà di nemici da affrontare. Col tempo però, nonostante il brand di Ratchet & Clank sia attualmente l’unico sul mercato a presentare tutte queste caratteristiche compresse in un unico prodotto, anche questa formula collaudata ha iniziato a lasciar trasparire i primi segni di usura, soprattutto sul fronte “varietà dei nemici”, che ad oggi non è purtroppo minimamente paragonabile ai fasti dei primi tre capitoli su Playstation 2. La varietà delle armi continua a sapersi difendere ampiamente tirando fuori dal cilindro trovate sempre nuove, come l’Incubox, la Granita a Frammentazione o l’Antibelva, ma non propone nulla di particolarmente interessante riguardo la gestione dei potenziamenti, in quanto il numero massimo di livelli raggiungibili da ogni arma è il terzo, misero rispetto ai precedenti capitoli ma comunque tarato sulla longevità del gioco, e manca un sistema di customizzazione, tanto apprezzato nel precedente Ratchet & Clank: A Spasso Nel Tempo o ancora prima nel  Ratchet: Gladiator su Playstation 2. Al suo posto, un generico sistema di potenziamento su griglia che a noi è parso sensibilmente più anonimo e meno intrigante.

Tornano poi l’utilizzo dei Graviscarponi, dei Veloscarponi e dello Swingshot, immancabili compagni di Ratchet, ai quali durante questo giro si affiancano due nuovi gadget concepiti per l’occasione: una torcia che permette di scovare le crepe dimensionali ed un oggetto, il Gravilink, che, generando dei flussi gravitazionali continui su apposite piattaforme rosa, ci permette di raggiungere luoghi altrimenti irraggiungibili. Una volta trovate le crepe di cui sopra, ecco che ci ritroviamo catapultati in una delle novità di questo capitolo: sezioni puzzle-platform in 2D. Come nelle sezioni platform basate sul tempo e sugli ologrammi presenti in “A Spasso Nel Tempo”, qui siamo chiamati a prendere il controllo di Clank pronti a completare dei piccoli percorsi basati sull’uso della gravità, che come vedete è un po’ il tema portante del titolo. Si tratta di una trovata divertente ed assolutamente bene accetta, ma dal tempo complessivo davvero minimale e da un livello di sfida piuttosto basso, che non valgono dunque come moneta di scambio di quei “puzzle a tempo” decisamente più intriganti. Altra costante del brand è poi l’arena, suddivisa come di consueto in tre diverse serie di sfide che vanno dal livello Bronzo al livello Oro, assenti però di prove realmente difficoltose sulle quali trascorrere interi pomeriggi.

Animazione e design alle stelle

In questo paragrafo probabilmente ci lasceremo andare ad un elogio generale del comparto sia visivo che sonoro, sempre sulla cresta dell’onda, ed in maniera equa, a livello tecnico quanto creativo, ben presentando l’ottimizzazione su di una console ormai giunta al termine del proprio ciclo vitale, con texture rifinite e modelli poligonali estremamente curvilinei, per non parlare dei colori sgargianti ma mai sbilanciati. Un vero piacere per gli occhi dunque, la cui ottima realizzazione in tal senso deve probabilmente molto alla natura contenuta del prodotto. Si tratta infatti di soli 5 pianeti, diversissimi tra di loro e ai quali non si dà molta ragion d’essere durante il corso della storia, mancando di un qualche tipo di elemento che possa giustificare la sua comparsa nel racconto, ma che vengono comunque presentati con grande stile e ricercatezza nel dettaglio. Dato il numero irrisorio di location, è stata rimossa la navigazione diretta con la navetta di Ratchet, sostituita da un canonico menù di navigazione con il quale selezionare il pianeta su cui si vuole approdare. Tanti sono dunque quei piacevoli dettagli di Ratchet & Clank: A Spasso Nel Tempo che non sono stati qui ingiustamente ripresi ma che si spera di vedere risorgere in un prossimo capitolo.

Sempre ispirato il design della armi, le cui funzioni, destinate a ripetersi per alcuni oggetti classici dell’arsenale, trovano comunque sempre un nuovo restyling ad ogni capitolo che avanza; ed è un aspetto che al giorno d’oggi, dove ogni modello sembra uguale ed il copia-incolla impazza tra le manovre applicate nella produzione di alcuni prodotti all’apice del mercato, non è assolutamente da sottovalutare. Anche il sonoro, che si è sempre comportato bene in casa Insomniac, riesce a spiccare piuttosto egregiamente sul solenne comparto visivo. Superato poi lo shock del cambio di doppiatore su Playstation 3, le voci sia di Ratchet che degli altri personaggi della cosca non si comportano affatto male, seppur con qualche caduta. Simpatiche le battute del commentatore thug all’arena di Massacraton, ma in generale di tutti i thug (la voce è la stessa), così come discreta la voce dei fratelli Prog. Il tutto retto quasi alla perfezione, senza cali di framerate o quasi, perché qualche incertezza non manca.

Immagine anteprima YouTube

IN CONCLUSIONE
Come avrete dunque capito se avete appena letto la recensione, questo prodotto ci piace! Vale come piccola perla, sicuramente meglio rifinita in tutto e per tutto rispetto al trascorso piccolo spin-off che è stato "Ratchet & Clank: Alla Ricerca Del Tesoro". I 14,99 euro contro i 29,99 fanno davvero la differenza, portando a dover considerare questo come un prodotto venduto ad un prezzo più alto, principalmente per la durata proposta. Del resto, ora che Insomniac ha deciso di portare i propri titoli in multipiattaforma, a cominciare con Fuse, o addirittura sulla diretta avversaria di Sony, a continuare con Sunset Overdrive, se vuole puntare sui vecchi brand, come appunto Ratchet & Clank, o si orienta verso un pubblico meno pretenzioso e quindi sul multiplayer (All 4 One e Q-Force), o immancabilmente verso i fan più accaniti. Ed è proprio questo il secondo caso: un prodotto per chi ha giocato tutta la saga e vuole salutarla come si deve fino a data da destinarsi fino a quando, chissà, vedremo un nuovo Ratchet & Clank su next-gen. ZVOTO 7.5
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