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Ratingcrazia

Creato il 23 dicembre 2012 da Eurasia @eurasiarivista
:::: Marco Nocera :::: 23 dicembre, 2012 :::: Email This Post   Print This Post RATINGCRAZIA

La profonda crisi economica in cui versa il mondo occidentale è ben lungi dall’essere al capolinea. I più ottimisti continuano a parlare di un’ipotetica ripresa che dovrebbe avere indicativamente avere inizio nel 2013 (1). La realtà quotidiana, però, ci proietta in scenari futuri molto più inquietanti, ben lontani da una ripresa economica: ne sono segno la continua discesa del settore immobiliare in Spagna – con prezzi che  anche qui in Italia, nell’anno 2012, sono scesi del 10% rispetto ai normali valori di mercato (2) – e la precaria condizione dell’economia greca, che sta avendo fortissime ripercussioni sociali (3). In questo scenario di decadenza degli stati tradizionali, si inseriscono sempre più insistentemente voci che invocano la cessione della sovranità nazionale “per la creazione di un’Europa più integrata” (4).  La cessione della sovranità nazionale segnerebbe la fine del sistema degli stati europei come l’abbiamo sempre conosciuto e l’origine di una nuova scala gerarchica del potere.

“Al di sopra” dello stato ci sono già quegli organismi come le agenzie di rating, che guidano e condizionano gli investimenti nonché l’andamento dei mercati nazionali ed internazionali; in certi casi le distorsioni operate sono così evidenti si parla proprio di “manipolazione del mercato” da parte di queste ultime (5).   Le agenzie di rating, per definizione, sono degli enti che fungono da “intermediari” tra gli enti che emettono titoli e gli investitori. Le tre agenzie più famose e rinomate sono “Standard & Poor’s”, “Moody’s” e “Fitch”. La loro funzione sarebbe unicamente quella di analizzare e studiare, attraverso specifiche formule e criteri ben stabiliti, titoli azionari ed obbligazioni così fornendo una valutazione (il rating, per l’appunto) che varia da una scala massima con indicatore AAA ad una minima con indicatore D. Un ulteriore strumento di valutazione fornito dalle agenzie è l’ “outlook”, cioè il possibile orientamento di un ente o di una società in un raggio di medio o lungo termine. L’outlook può essere positivo, negativo o stabile. Il giudizio dell’agenzia di rating, che in base a quanto detto fin ora deve essere neutro e asettico, è una sorta di “pagella” che permette agli investitori di valutare in prima persona la sicurezza o meno di un investimento (6).   Purtroppo le recenti indagini sull’argomento, rivelano una condotta molto differente e distaccata dall’oggettività che dovrebbe contraddistinguere un argomento serio come il rating . Risulta quantomeno difficile credere a una serie di errori casuali, considerato che ben nel 53% dei casi analizzati, il mercato è andato nella direzione opposta rispetto a quella del giudizio espresso dalle varie agenzie(7). Ad un livello puramente numerico, piuttosto che affidarsi alle previsioni di una di queste agenzie, sarebbe più sicuro lanciare una monetina in aria per scegliere dove investire, considerato che si avrebbe il 50% di possibilità di fare la scelta giusta. Un recente rapporto sponsorizzato dalla BCE (Banca Centrale Europea), disponibile on-line in lingua inglese (8), ha dimostrato quanto la presunta “attendibilità” delle agenzie di rating, debba quantomeno essere “revisionata” limitatamente ai criteri di attribuzione dell’affidabilità. Non è normale che un ente che per definizione dovrebbe essere imparziale, assegni voti più alti a grandi banche e a quelle istituzioni che vantano rapporti di fiducia con le medesime agenzie. “Our result suggests that rating agencies assign more positive ratings to large banks and to those institutions more likely to provide the rating agency with additional Securities rating business” e The more a bank used a particular rating agency for rating its asset-backed securities at issuance, the more this agency rewarded the bank with a better bank credit rating” (9). Questo “scambio di favori” tra colossi bancari e agenzie di rating, porta come conseguenza il ripetersi inesorabile del ritornello “too big to fail” - help perpetrate the existence of “too big to fail” banks” - (10) legato a banche per il cui salvataggio gli stessi stati hanno sborsato cifre non indifferenti (11). Altro fattore di non poco conto è il fatto che la “pagella” stilata dalle agenzie di rating potrebbe non essere “di qualità” a causa delle rivalità tra le medesime (12). Quanto sta emergendo in questi giorni da numerosi siti di economia, conferma i sospetti stilati nel rapporto della BCE (13). L’impressione sempre più netta è quella che si stia lentamente andando verso una Ratingcrazia che ha la precisa intenzione di prendere in mano le redini del carro europeo obbligando gli stati a delegare continuamente i loro poteri originari. Dove andremo di questo passo? Di sicuro non verso un miglioramento dell’economia degli stati né tantomeno verso la tanto decantata fine della crisi.

 
(1) http://www.repubblica.it/economia/2012/12/17/news/draghi_parlamento_ue_crisi-48949141/
(2)http://www.corriere.it/economia/12_settembre_02/case-giu-da-inizio-crisi-tamburello_4497409a-f4c6-11e1-9f30-3ee01883d8dd.shtml
(3)http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/12/19/Crisi-Grecia-nuova-ondata-proteste-paralizza-Paese_7975813.html
(4) http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-19/diekmann-allianz-livello-superiore-073840.shtml?uuid=AbVOkUDH
(5) http://it.ibtimes.com/articles/39955/20121219/rating-moody-s-bloomberg-s-p-mercato-downgrade-manipolare-giudizi.htm
(6) http://www.forexinfo.it/Agenzie-di-rating-cosa-sono-A-cosa#.UNHjCm_8JT8
(7)http://www.repubblica.it/economia/2012/12/17/news/quando_le_agenzie_di_rating_non_ci_prendono_debiti_sovrani_sbagliate_una_valutazione_su_due-48979762/
(8) https://www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp1484.pdf
(9)citazioni nella sezione “Abstract” del documento e alla pagina 25 del documento https://www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp1484.pdf
(10) citazione nella sezione “Abstract” del documento https://www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp1484.pdf
(11) http://economiaefinanza.blogosfere.it/2012/09/crisi-in-spagna-2012-59-miliardi-per-salvare-le-banche.html (si intende utilizzare il caso spagnolo puramente a titolo esemplificativo per non menzionare tutti gli altri casi di important salvataggi operati dagli stati).
(12) https://www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp1484.pdf  pagina 9 del documento.
(13) http://www.forexinfo.it/Agenzie-di-rating-sono-ancora#.UNINo2_8JT8

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Tagged as: Agenzie di rating, Ficht, Moody’s, Standard & Poor’s

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