Ora ci dirigiamo verso il piccolo Battistero degli Ariani, seguendo via Cavour, dove in fondo guardando dietro le vetrine del negozio di Max Mara potete vedere ciò che rimane di un’antica chiesa: San Michele in Africisco. Lo splendido mosaico, di cui l'abside era ornata, fu acquistato nel 1843 dalla corte di Prussia, fu venduto al Kaiser Guglielmo II e si trova dal 1904 al Bode Museum di Berlino. Etimologicamente, il termine Africisco parrebbe in relazione con la Frigia. Attraversiamo la Piazza, come per i veneziani esiste una sola piazza e chiamano le altre campo, i ravennati considerano unica Piazza del Popolo, qui soffermatevi per un caffè, ammirando l’antico palazzetto veneziano con le colonne teodericiane, i merli del Palazzo comunale sono invece un'aggiunta folcloristica ottocentesca. Il mistero serpeggia lungo le vie di Ravenna, le due belle basi in marmo che sorreggono una Sant'Apollinare e l'altra San Vitale, che si trovano nella piazza accanto al Palazzo comunale, sono decorate da rosette e segni zodiacali, qui è raffigurato anche Ofiuco (colui che porta il serpente) il tredicesimo segno scomparso. Via Diaz, giriamo a destra e siamo al Battistero degli Ariani. Al tempo di Teoderico esistevano chiese e battisteri per ortodossi, ed altre per gli ariani. Purtroppo la bella chiesa, ariana, accanto al battistero non è visitabile. Anche qui l’esterno è spoglio ma l’interno luccica, in un ambiente ottagonale dove sulla volta c’è il battesimo di Cristo giovane e nudo contornato nel registro inferiore dagli apostoli. Nei mosaici la simbologia è diffusa, quindi per gli evangelisti troveremo un’aquila (San Giovanni) un leone (San Marco) un bue (Luca) un angelo (Matteo) e se incontriamo un trono vuoto è il posto futuro di Cristo, non sto a raccontarvele tutte ma sappiate che ogni raffigurazione che vedete ha un significato nascosto.
immagine di Teoderica, mosaici di Galla Placidia