Una cauzione da 2.5 milioni di dollari, di cui almeno uno in contanti, ha permesso all’ex CEO di Full Tilt Poker Ray Bitar di lasciare il carcere e tornare a casa in California dove resterà in attesa del processo e i cui spostamenti saranno controllati elettronicamente tramite un braccialetto.
Nonostante l’opposizione dei pubblici ministeri americani, la libertà su cauzione è stata alla fine concessa e Ray Bitar dovrà impegnare contanti più proprietà di cui dispone nella Stato della California. Fonti ben informate ammettono che il supporto economico di amici e parenti hanno fatto sì che Bitar riacquistasse la libertà in attesa del processo per diversi capi di accusa, tra i quali riciclaggio, frode bancaria e violazione della UIGEA.
Bitar tornò negli Stati Uniti di sua spontanea volontà la scorsa settimana e fù arrestato dagli agenti federali, prima che potesse mettere piede sul territorio americano, con nuovi capi di accusa formulati contro di lui in virtù delle dichiarazioni di Nelson Burtnick. Il responsabile del processo di pagamento per FTP ha riferì della volontà di Bitar di frondare i giocatori della poker red e di continuare a percepire uno stipendio di 2 milioni di dollari anche dopo il Black Friday.
Qualora dovesse essere trovato colpevole di tutti i capi di accusa, Bitar rischia una pena massima di 145 anni di carcere.
E’ stato inoltre reso noto che il Giudice Kaplan non seguirà il processo Bitar in virtù del legale professionale che aveva con la società Paul Weiss, attuale difensore dell’ex CEO di Full Tilt Poker.
Nel frattempo si è appreso che 2 dei co-fondatori di Full Tilt Poker, Howard Lederer e Rafe Furst hanno presentato una mozione con la quale respingono le accuse di frode mosse nei loro confronti.
I legali di Lederer sostengono che nonostante i pubblici ministeri abbiano dichiarato che il loro cliente facesse parte di uno Schema Ponzi per frodare i clienti di FTP, non ci sono evidenze sul coinvolgimento personale di Lederer o che fosse al corrente delle transazioni incriminate.
Anche Rafe Furst ha presentato una mozione simile per respingere le accuse civili contro la sua persona sulla base della poca incisività della sua proprietà di FTP, appena il 2.6%, la quota minore tra i quattro (Ray Bitar, Chirs Ferguson e Howard Lederer).
Al momento Chris Ferguson, che tramite il suo legale Jonathan Harris, aveva già presentato tre diverse istanze alla Corte Distrettuale Sud di New York con oggetto i fondi sequestrati dal Procuratore distrettuale in occasione del Black Friday, non ha presentato nessuna mozione, ma l’azione difensiva è prevista entro la fine della giornata.