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Ray Hinton, 30 anni da innocente nel braccio della morte

Creato il 03 aprile 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Sentiamo spesso parlare di processi troppo lunghi, con sentenze rimandate all’infinito e presunti colpevoli risparmiati per mancanza di prove. Esistono poi casi come quello di Ray Hinton, 58 anni afroamericano. L’uomo 30 anni fa venne rinchiuso nel carcere dell’Alabama con l’accusa di duplice omicidio e quindi condannato a morte. Più volte l’uomo ha cercato di rivendicare la propria innocenza, ma per ben 30 anni nessuno gli ha creduto.

Per sua fortuna, Equal Justice Initiative ha aiutato Ray Hinton nel suo intento. L’associazione è infatti composta da avvocati uniti dalla voglia di aiutare i condannati poveri a cui è stato negato un processo vero e proprio. E così è stato. Hanno infatti insistito per far sì che il caso venisse nuovamente aperto per effettuare ulteriori test sull’arma che collegava Ray Hinton al delitto di Birmingham.

Lo stato dell’Alabama, dove l’uomo era rinchiuso nel braccio della morte, si è rifiutato per oltre 15 anni di condurre nuovi test ed ha accettato di accontentare la richiesta della difesa solo dopo l’intervento della corte suprema statunitense. Proprio le nuove analisi hanno dimostrato la completa estraneità dell’uomo perché l’arma incriminata in realtà non era mai stata utilizzata.

Assolto da ogni accusa, finalmente Ray Hinton torna a godersi la sua libertà, riabbracciando amici e familiari.

Splendido risultato per l’avvocato Bryan Stevenson il quale ha ribadito quanto, nonostante la gioia per il lieto fine, rimanga una gran dose di amarezza dovuta all’ingiusta detenzione del suo assistito.


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