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Rayk Wieland, Che ne dici di baciarci, Keller

Creato il 10 giugno 2012 da Atlantidelibri
Rayk Wieland, Toni Mahoni, Gerhard Henschel

Rayk Wieland, Toni Mahoni, Gerhard Henschel (Photo credit: kai (=herrner))

Spedire una lettera con una poesia all’amata, in un Paese lontano, in piena gioventù. Niente di eclatante, sempre che non viviate nella DDR. Dove la lettera può essere intercettata dalla Stasi, che inizierà a seguire le vostre tracce, a vostra insaputa. E dopo il crollo del regime, potrete anche essere invitati a parlare al congresso dei Poeti perseguitati, senza aver mai saputo di esser nè l’uno nè l’altro…. Lo sguardo ironico di Rayk Wieland ci racconta una burocrazia ormai condannata all’estinzione, forse consapevole di ciò, che sfocia nell’assurdo.

Rayk Wieland, Che ne dici di baciarci, Keller

Pene d’amore nel paese della Stasi: un romanzo elegante sulla DDR, JUNGE WELT
Probabilmente il libro più divertente sulla Svolta: Wieland inventa un poeta clandestino della DDR, DIE LITERARISCHE WELT

“Che la vita è solo inganno, un vuoto di memoria, un gioco d’ombra – o un errore di lettura”. E di errori di lettura, di colpi di scena, di riferimenti preziosi è ricco questo tagliente e raffinato romanzo di Rayk Wieland, che ripercorre e mostra sotto una luce divertente il lato più paradossale del regime comunista della Germania dell’Est. Il disincantato signor W. un giorno viene contattato per partecipare a un convegno come poeta clandestino nella DDR. Incuriosito pensa subito a un errore: non sapeva di essere poeta, men che meno clandestino. In tutta la vita ha scritto solo qualche poesia alla sua ragazza di Monaco. Ma le poesie sono state intercettate, lette, collezionate e commentate dal regime, e l’adolescente innamorato è diventato un inconsapevole nemico dello Stato.
Comincia così un viaggio in una Berlino inedita, e in un passato fatto di fraintendimenti ed equivoci che rivela le contraddizioni e i pericoli alla base di ogni lettura troppo rigida del mondo.
Dopo la nascita del Wenderoman cioè di narrazioni dedicate alla caduta del Muro che riuniscono opere a firma di Günther Grass, Ingo Schulze, Uwe Tellkamp ecco approdare sugli scaffali un romanzo intelligente, affascinante e spiritoso. Vera parodia del genere.

Rayk Wieland, nato nel 1965, si è formato come elettricista, ha studiato filosofia e ha lavorato come editor di giornale, radio e televisione. Dall’estate del 2009 vive a Shanghai e vicino ad Amburgo come autore e giornalista televisivo.



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