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Raymond Chandler e Philip Marlowe

Creato il 26 maggio 2012 da Tizianogb
Raymond Chandler e Philip Marlowe
La qualità che più ammiro. in uno scrittore e nelle sue opere, è l'ironia in ogni sua forma. Che sia mascherata da cinismo, sarcasmo o dal politicamente scorretto, quando la trovo in un romanzo o in un racconto è gioco-forza che io mi innamori dell'autore e vada a ricercarne ogni suo sforzo letterario. Mi è accaduto con Pirandello, con Bukowski, e mi è successo anche con Raymond Chandler. Quel magnifico outsider di Philip Marlowe, senza ombra di dubbio, è stato uno dei miei grandi amori. Lo è tutt'ora, dato che ogni tanto mi rileggo le sue storie; ed è stato anche grazie a Chandler/Marlowe, che la voglia di esprimermi attraverso la scrittura mi è pian piano nata dentro.A volte gli autori si confondono coi loro personaggi fino a diventare un tutt'uno con loro. Chandler è sicuramente uno di quei casi. Anche se la sua vita non era certo movimentata come quella di un investigatore privato, viene naturale pensare a tutto ciò che Marlowe dice nei romanzi a lui dedicati come a ciò che Chandler pensava veramente. E non si tratta unicamente per via della narrazione in prima persona. Marlowe è l'archetipo dell'eroe solitario, del beautiful loser, del paladino misantropo che non crede più a nessuno ne a niente eppure continua a combattere contro le ingiustizie della vita; forse contro la vita stessa. Così come il suo alter-ego, Raymond Chandler era uno di quegli eroi letterari che da soli combattevano contro la cattiva letteratura, e le sue opere continuano a farlo ancora oggi.I romanzi di Marlowe ve li consiglio tutti, dal primo all'ultimo. La lista completa la trovate qui. Per quel che mi riguarda, sono dei capolavori assoluti, sia di stile che di contenuto. E non m'importa se qualcuno continua ancora a chiamarla pulp fiction.

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