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Razer mostra al CES 2015 il suo visore per hacker

Creato il 06 gennaio 2015 da Oculusriftitalia

In molti, quando Oculus Rift venne acquistato da Facebook, si sentirono defraudati della realtà virtuale. Come se il colosso di Zuckerberg avesse privato della sua aura pionieristica l’invenzione di Palmer Luckey. Noi non siamo assolutamente d’accordo, ma quest’ultima notizia potrebbe interessare chi crede in una realtà virtuale libera. Open source.

Oggi, Razer e Sensics, assieme ad altri supporter dell’industria VR, hanno annunciato nel corso del CES 2015 l’iniziativa OSVR, ossia Open Source Virtual Reality, rappresentata per il momento da un visore, l’Hacker Dev Kit, che costerà 199 dollari e sarà lanciato quest’estate.

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Razer, finora, era conosciuta principalmente per il suo sistema di motion control, il Razer Hydra, usato per Oculus Rift. La compagnia ha intuito il grande potenziale della VR e si è quindi lanciata a bordo. Apprendiamo diverse cose: innanzitutto, Sensics è una compagnia che ha lavorato per 10 anni nel campo dei visori professionali. Insomma, non una prima arrivata (sì, Sony, stiamo guardando a te). Il visore avrà un display di 5,5 pollici, a risoluzione 1920×01080 e a 60Hz, con un campo visivo diagonale di 100°. L’hardware stesso correggerà l’immagine grazie a un sistema IPD, che permetterà a chi indossa gli occhiali di rimuoverli indossando il visore, e continuare a vedere bene lo stesso. 

Si tratta di un prodotto che, almeno nelle dichiarazioni, non entra in diretta competizione con Oculus Rift. Yuval Boger, CEO di Sensics, ha dichiarato che il lavoro è iniziato 18 mesi fa e che il dispositivo è pensato per essere modulare e hackabile. Si tratta quindi di un device molto diverso da Oculus Rift, che è orientato al mercato consumer; al contrario, Hacker Dev Kit come suggerisce lo stesso nome è rivolto a un pubblico di “smanettoni”. “Tutto quello che riguarda questo progetto sarà open source,” ha dichiarato Boger. “Potete costruirvelo da solo o potete hackarlo… noi invitiamo le persone a farlo. Se volete solo l’ottica o la scheda madre, potete farlo. Il suo obiettivo è rendere la vita facile agli hacker.”

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Apprendiamo quindi che i progetti del visore saranno postati sul sito di OSVR, in modo di permettere alle persone di costruirsi il proprio modello. Un livello di customizzazione basilare è rappresentato dalla scocca frontale magnetica, che può essere sostituita dall’utente, magari creandone una nuova con una stampa 3D. 

Un’altra differenza sostanziale rispetto a Oculus Rift è che non ha il tracking posizionale, che potrà essere implementato artigianalmente dai possessori del device. 

Il device nasce, nelle intenzioni di Razer, per liberarsi dall’esigenza di avere un solo fornitore di esperienze VR; la compagnia spera che non soltanto i singoli utenti comprino l’Hacker Dev Kit, ma anche le compagnie, in modo che lo possano modificare ed entrare anch’essi nel campo della VR. Se da una parte sono un sostenitore dell’open source, dall’altra questo scenario mi inquieta: il rischio è che ci siano centinaia di compagnie sparse in tutto il mondo che lancino questo device sul mercato, inquinando quindi le acque della VR. 

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Anche perché il prodotto, secondo il parere di chi l’ha provato, non è eccezionale. Segno che nel campo della realtà virtuale non ci si può certo improvvisare. Engadget l’ha definito “funzionale”, notando che non è il visore più confortevole, né tantomeno il più bello, e lo schermo non è perfetto; al momento, ha una scatoletta che connette il visore al computer, piuttosto scomoda. Positivo invece il fatto che la “edge distorsion” (“distorsione dei contorni”, ossia quell’effetto sfocato che si sperimenta in VR) è praticamente inesistente. 

Normale che tante compagnie provino a cavalcare il successo di Oculus Rift: altro non è che la dimostrazione di come la realtà virtuale sia destinata a invadere il mercato nel 2015. Sicuramente, l’offerta di Razer è interessante ma, più che cambiare la realtà virtuale nel suo complesso, sembra essere un device che mira a soddisfare unicamente gli addetti ai lavori.


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