Esce giovedì 18 aprile"Razzabastarda", di e con Alessandro Gassman e già fa parlare di sè.
Presentato con successo all'ultimo Festival di Roma, iil film è tratto da "Cuba and his Teddy Bear", di Reinaldo Povdov, portata sui palcoscenici di New York da Robert De Niro negli anni Novanta e in teatro in Italia proprio da Gassman.
I protagonsiti, nella storia originale, sono immigrati latini; Gassman per il grande schermo mette in scena invece la vita di immigrati romeni, arrivati in Italia ormai da tempo, per sfuggire alla guerra. Gassman interpreta un uomo che ha deciso di traferirsi in Italia per cambiare vita, per cercare di vivere nel miglior modo possibile, combattendo la falsa storia del romeno-ladro. Si troverà con un figlio adolescente complicato, che arriva allo spaccio di droga e che fatica a trovare la sua strada...il ragazzo ha un problema in più: è di quella "razzabastarda" che non permette errori, quella razza che non permette di appartenere a nessun popolo.
Il titolo vuole essere un monito?Forse.Oppure è un marchio che pende sulla testa di questi figli di immigrati?Anche. Se già l'immigrazione è un forte problema, le vite delle "seconde generazioni", dei figli nati in Italia di chi è arrivato molti anni fa, lo sono ancor di più.
Gassman si toglie i panni di belloccio, di spaccone e simpaticone, come spesso veste al cinema, per parlare di una tematica forte, che coinvolge tutti noi e la società di oggi.