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Razzismi (e sessismi) natalizi:Black Peter

Da Vi

Razzismi (e sessismi) natalizi / Black Peter
Girare per le vie commerciali di una qualsiasi città europea è, in questo inizio di periodo natalizio, un incubo (in realtà a nostro giudizio lo è sempre, ma durante le cosiddette "feste" lo è di più). Già questa massa informe di merci (che non si sa bene chi acquisterà/potrà acquistare), questo invito spudorato e volgare al consumo, è francamente rivoltante. Ma ancor di più lo sono i messaggi sessisti veicolati da vetrine e manifesti pubblicitari (in Italia certo, ma anche in altri paesi della "civilissima" Europa). Le donne ammiccanti sono la regola - vestite da renna, da Babbo Natale "sexy", addobbate e inghirlandate come un albero di Natale ... Per non parlare poi del solito scempio ai danni di bambini e bambine, giocattoli di un sessismo violento e abiti da "grandi", tutti oggetti finalizzati a istruire - fin dalla più tenera età - su cosa significa essere una "vera donna" o un "vero uomo". E non mancano (come potrebbero mancare?) gli elementi profondamente razzisti. La foto che illustra questo post è stata scattata dalla sottoscritta qualche giorno fa a Maastricht, in Olanda. Città che certo tutti/e conoscerete, per via del famoso trattato. Scommettiamo però che ai/alle più fosse ignota la "tradizione" di Zwarte Piet, ovvero del "pupazzetto" nella foto . Almeno chi scrive l'ignorava, nonostante tre precedenti viaggi in Olanda - a Amsterdam, Rotterdam e una landa dal nome impronunciabile - viaggi fatti però in periodo non natalizio. E questo ha fatto al differenza. Zwarte Piet (Black Peter in inglese), infatti, è una "tradizione" prettamente natalizia, a dicembre fa capolino dalla maggioranza delle vetrine, in mille fogge diverse.
SCUSATE C'E' UN PROBLEMA, FINIAMO DI RACCONTARVI PIU TARDI


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