Più volte abbiamo ribadito che c'è una gerarchia di razzismi. Più volta abbiamo lamentato il fatto che in tale gerarchia il razzismo contro i napoletani ed i meridionali, abbia un posto, anche in questo caso, poco importante. Liquidato a goliardia e barzelletta.
Dai cori negli stadi alle dichiarazioni di ex esponenti di governo, è un fiorire di insulti ed invocazioni al Vesuvio ed all'Etna.
Il problema è che l'insulto razzista verso i meridionali, ormai endemico nella società italiana a certe latitudini, è diventato inostenibile. Vi riportiamo un episodio gravissimo, accaduto in veneto, di cui si è parlato questa mattina ad Uno Mattina, nelle rubrica Storie Vere.
Un ragazzino nato a Vicenza, di madre napoletana, insultato e chiamato "monnezza", spinto a rinnegare la madre ("se tu sei di Napoli, io non posso avere i miei amici"). Costretto a subire violenza fisica e psicologica, fino a dover poi cambiare scuola. Episodi di bullismo di stampo razzista.
Riporto il video senza commenti, anche come risposta ai ben pensanti che richiedono le fonti.
Sia questo da monito a chi fa finta di non vedere e non sentire. Sia da monito per presunti educatori e presunti uomini dello sport e delle istituzioni, perchè noi giovani e genitori meridionali, non siamo più disposti a tollerare certe manifestazioni che di goliardico hanno solo la giustificazione che puntualmente incontrano.
Dal minuto 15:43 parte la storia ecco il video: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a0591c77-679d-4d52-bdfc-25ee3671728f.html?refresh_ce